x

x

Vai al contenuto

La Juventus ha scelto Spalletti, ma i tifosi sono in rivolta: “Non lo vogliamo”

Atmosfera tesissima in casa bianconera: l’arrivo di Luciano Spalletti sulla panchina della Juventus sembra ormai certo anche se non è ancora ufficiale. I tifosi bianconeri hanno già espresso il loro verdetto. E non è tenero. Sui social, nelle ultime ore, si moltiplicano i messaggi di dissenso verso l’ex tecnico del Napoli, ritenuto da molti “troppo napoletano” per sedere sulla panchina più detestata dai rivali partenopei.

A scatenare la rabbia dei sostenitori juventini, oltre alle dichiarazioni d’amore per Napoli dell’ex Ct, ci sarebbe anche un dettaglio impossibile da ignorare: il tatuaggio tricolore che Spalletti porta sul braccio, in ricordo dello scudetto azzurro conquistato nel 2023. Un simbolo indelebile, per i tifosi juventini un affronto. “Non lo dimenticheremo mai”, scrivono in centinaia, accompagnando le frasi con immagini del tecnico e dell’emblema del tricolore sulla pelle.

Chi conosce il mondo del tifo lo sa: non è solo una questione di campo, ma di identità. E per i più appassionati, vedere un allenatore passare dal Napoli alla Juventus è una ferita quasi simbolica. In un calcio che ha perso gran parte della sua coerenza romantica, i tifosi restano gli ultimi a credere che le bandiere contino ancora qualcosa.

Non è la prima volta che la tifoseria juventina reagisce in questo modo. Prima con Sarri, ritenuto il grande “nemico” per gli anni vissuti a Napoli, poi con Thiago Motta, bollato da una parte del pubblico come “troppo interista”. Oggi tocca a Spalletti, colpevole di portare addosso – letteralmente – il ricordo del trionfo azzurro.

Eppure, nel calcio di oggi come in quello di ieri, contano soprattutto i risultati. Spalletti lo sa, e la società bianconera anche. Il passato può essere scomodo, ma davanti alla necessità di ricostruire una Juventus vincente, tutto passa in secondo piano. (continua dopo la foto)

Molti tifosi, però, restano ancorati all’emotività: “Ci hanno tolto le bandiere, almeno lasciateci le rivalità”, scrive qualcuno. E in fondo è comprensibile. Ma la verità è che, come in amore, anche le promesse eterne possono arrugginirsi: i tatuaggi restano, i sentimenti cambiano.

Spalletti potrà anche non sostituire il suo tricolore con una zebra, ma se riuscirà a riportare la Juventus ai vertici, sarà perdonato da tutti. Nel calcio, come nella vita, il successo cancella tutto.

Leggi anche: