La nuova rivoluzione bianconera arriva nel momento più delicato e dopo sole 8 giornate di campionato. Igor Tudor paga i risultati negativi e l’immagine di una squadra senza identità, travolta da incertezze e tensioni interne. Il suo esonero apre a un nuovo scenario anch’esso non chiarissimo: puntare sull’esperienza o sull’ennesima scommessa?
🎙️ @alessio_lento a CMIT LIVE: “Se la Juve si dovesse presentare con Palladino, con tutto il rispetto, vuol dire non aver capito la gravità della situazione. In questo momento è fuori dal 4 posto e dai playoff di Champions, non mi pare che Palladino possa avere la forza per…
— calciomercato.it (@calciomercatoit) October 27, 2025
Oggi la Juventus, nel momento di scegliere per il futuro, è sospesa tra due profili opposti: Luciano Spalletti e Raffaele Palladino. Il primo nome sulla lista resta quello del tecnico toscano, libero e in attesa di una chiamata. L’ex ct della Nazionale non ha accettato offerte dall’estero in attesa di una proposta all’altezza del suo spessore. E la Juventus, con la sua rosa di qualità ma in fase evidente di confusione, rappresenterebbe una sfida ideale.
A Spalletti piace l’idea di rimettere ordine dentro un club che negli ultimi anni ha cambiato troppo e troppo in fretta. Dopo la delusione dell’Europeo 2024, un ritorno su una panchina di prestigio come quella bianconera sarebbe per lui una rinascita sportiva e personale.
La conoscenza profonda del calcio italiano, unita alla capacità di valorizzare i giovani e dare un’identità di gioco, rendono il tecnico di Certaldo il candidato più di prestigio, se la società decidesse di investire sull’esperienza. (continua dopo la foto)

Ma nelle ultime ore ha preso corpo anche la pista Raffaele Palladino, considerato il profilo più accessibile dal punto di vista economico. L’ex allenatore del Monza piace molto al nuovo dirigente bianconero Francesco Modesto, con cui condivide una visione moderna e propositiva del calcio. La loro collaborazione a Monza è stata positiva e il feeling tra i due potrebbe pesare nella scelta finale, tanto che a oggi Palladino sembra il favorito per occupare il posto di Tudor.
Palladino rappresenta una soluzione sostenibile, in un momento in cui la Juventus paga ancora gli stipendi di Thiago Motta e del suo staff (contratti validi fino al 2027), e ora anche quelli di Tudor. La decisione avrebbe quindi anche motivi economici, ma comporterebbe inevitabilmente dei rischi tecnici: affidarsi a un allenatore giovane, senza esperienza nell’Europa di alto livello, nel momento più complicato della stagione può essere un altro salto nel buio.
Juventus, due nomi e il peso del portafoglio
Sul tavolo, oltre a Spalletti e Palladino, resta anche il nome di Roberto Mancini, più defilato ma non del tutto fuori dai radar. La Juventus dovrà decidere in fretta: all’orizzonte c’è l’Udinese, poi la trasferta di Cremona e, soprattutto, la sfida con lo Sporting Lisbona in Champions League. Una partita che non si può sbagliare, perché perdere altri punti significherebbe compromettere già dopo quattro giornate il cammino europeo.
La sensazione è che nelle prossime ore la Juventus definirà la scelta. Tra la garanzia di Spalletti e la scommessa Palladino, il club bianconero deve decidere in che modo affrontare il proprio futuro. Ma sulla scelta peserà anche il portafoglio, perché la società ha speso tanto e la Uefa la monitora da tempo per il Fair Play finanziario.
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