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Arina Sabalenka nella bufera: “Un gesto orribile, bisogna prendere provvedimenti”

Aryna Sabalenka si trova al centro di una bufera mediatica. Simpatica, fortissima, fragile e umorale, la giocatrice bielorussa è stata protagonista di un gesto stigmatizzato da tutti i commentatori e che ha portato addirittura alla richiesta di sanzioni per la giocatrice.

L’episodio continua a far discutere: durante la semifinale del Wuhan Open, Aryna ha perso la calma e ha lanciato la racchetta con forza, rischiando di colpire un raccattapalle che si trovava nei pressi. Il gesto, uno scatto di nervi in un momento di grande tensione nella partita poi persa contro Jessica Pegula, è passato quasi inosservato in campo – solo un warning – ma ha fatto esplodere la polemica fuori dal rettangolo di gioco. (continua dopo la foto)

Ben Rothenberg, noto giornalista esperto di tennis, è stato durissimo: “Sabalenka ha compiuto un gesto orribile. I tour Atp e WTA devono prendere provvedimenti seri“. Secondo Rothenberg, il comportamento è inaccettabile: “È pericoloso per chi sta in campo. È stata fortunata che non sia andata molto peggio”, ha aggiunto, ricordando che poco tempo prima un gesto simile del tennista olandese Van de Zandschulp aveva già sollevato controversie.

Sabalenka, un gesto che fa discutere

La numero uno del mondo, nel momento decisivo del terzo set sul 5-5, ha scagliato la racchetta verso la panchina: fortunatamente ha colpito una seggiola e poi la racchetta è rimbalzata, evitando conseguenze più gravi. Ma il fatto che non sia scattata una squalifica ha alimentato le critiche: molti ritengono che ci debba essere una linea più rigida nei confronti di gesti come questo, che possono mettere a rischio l’incolumità di chi si trova in campo in quei momenti.

Il gesto di Sabalenka ha aperto un dibattito: a Wuhan la bielorussa ha interrotto una striscia vincente che durava da 20 partite consecutive, ma non è questo a preoccupare. Piuttosto, si parla della necessità di porre limiti ai comportamenti eccessivi e potenzialmente pericolosi anche quando a metterli in atto sono i numeri uno del tennis.

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