
Inter, allo Stadio Meazza contro lo Slavia Praga, Lautaro Martínez ha scritto un’altra pagina di storia nerazzurra. Con la doppietta di ieri sera, il capitano dell’Inter è diventato il primo giocatore interista a segnare in sette diverse edizioni di Champions League. Un primato che lo colloca accanto a nomi del calibro di Haaland, Griezmann e Mbappé, gli unici ad aver realizzato la stessa impresa dal 2018 a oggi.
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Il primo gol, nato da un errore del portiere Stanek, è stato semplice quanto pesante per le statistiche: per Lautaro si tratta del 23° centro in Champions con la maglia nerazzurra, per un bottino complessivo che tocca quota 157 reti in tutte le competizioni. Il secondo, arrivato dopo una cavalcata di Thuram e l’assist di Bastoni, fotografa alla perfezione la generosità del Toro: corsa, pressing, capacità di farsi trovare pronto e al posto giusto.
La doppietta contro lo Slavia, arrivata dopo lo stop forzato ad Amsterdam per un problema alla schiena, conferma l’impatto del capitano nel progetto di Chivu. Il tecnico rumeno ha costruito una squadra che vive di intensità e di pressing alto, principi che coincidono con lo stile di Lautaro: generosità in campo, rincorse continue e determinazione in ogni fase di gioco. (continua dopo la foto)

Il momento di forma dell’argentino è evidente anche leggendo i numeri stagionali: 21 gol nel 2025, più del doppio dei compagni Thuram e Dumfries. Una conferma della leadership tecnica e realizzativa dell’argentino. Leadership che si accompagna a quella emotiva, con la fascia al braccio e con la capacità di trascinare i compagni.
C’è anche una componente di rivincita in questa nuova campagna europea. L’ultima Champions, la migliore della carriera in termini di rendimento con 9 reti nell’edizione 2024-25, si era chiusa con la delusione della finale di Monaco di Baviera. Un epilogo che resta amarissimo, e che ha condizionato anche questo inizio di stagione.
Oggi Lautaro, problemi alla schiena a parte, si presenta integro e in piena condizione, come testimoniano le ultime apparizioni. E contro lo Slavia, avversario già punito con una doppietta nel 2019, il cerchio sembra chiudersi: allora era un giovane in rampa di lancio, adesso è il riferimento assoluto della squadra, un campione che ha trasformato la continuità nel suo marchio di fabbrica.
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