
In Serie A alla quarta giornata è già bufera su arbitri e Var. La seconda puntata di “Open Var” è stata densa di tensioni, con molti episodi spinosi. Gianluca Rocchi, designatore degli arbitri di Serie A e B, ha affrontato in diretta i momenti più controversi dell’ultima giornata di campionato: dal rigore fischiato contro la Juventus a Verona al mancato rosso a Orban, fino al penalty tolto al Pisa contro il Napoli.
🗣 ROCCHI FA CHIAREZZA
— calciomercato.it (@calciomercatoit) September 23, 2025
👀 Il designatore arbitrale Gianluca #Rocchi, a "Open VAR" su 'DAZN', ha analizzato i due discussi episodi di #VeronaJuve: "Il rigore? La dinamica non rende punibile il braccio di Joao Mario, il giocatore va per colpire di testa e la palla spiovente gli… pic.twitter.com/PvFW0g9x5S
Il confronto è partito da Bologna-Genoa, dove il Var Maggioni e l’Avar Chiffi hanno discusso su un possibile tocco di mano di Carboni. Rocchi ha spiegato: “Il movimento istintivo verso il pallone rende il colpo di braccio punibile. Decisione complessa, difficile da accettare, ma il lavoro che hanno fatto in sala Var è stato corretto“.
Il caso più pesante riguarda il rigore assegnato contro Joao Mario in Verona-Juventus. Aureliano al Var ha richiamato Rapuano all’on-field-review e l’arbitro ha assegnato il penalty. Rocchi però è stato netto: “La decisione non è corretta, non è calcio di rigore. La dinamica non rende punibile il braccio di Joao Mario, il giocatore va per colpire di testa e la palla spiovente gli colpisce il braccio. Errata on-field-review. Quell’episodio di Atalanta-Udinese? Là il difendente aveva fatto un extra movimento verso il pallone, qui no“.
Altro episodio: la gomitata Orban-Gatti. In sala Var si era deciso per il giallo, ma Rocchi ha corretto: “In questo caso era corretto dare il rosso, il giocatore guarda l’avversario. Var e Avar hanno trattato il caso troppo velocemente”. Poi il messaggio diretto a Igor Tudor: “Nel caso di Orban ha anche ragione, ma vorrei che fossero usati termini corretti“. (continua dopo la foto)

“Usare toni eccessivi non è il caso: chiedo collaborazione, sennò diventa una gazzarra“. Il designatore ha ricordato che anche altri allenatori hanno subito episodi sfavorevoli mantenendo toni più moderati e ha ribadito la linea disciplinare interna: “Noi siamo sempre molto severi, sospendiamo per una questione disciplinare, non tecnica. Conta la meritocrazia“.
L’altro fronte caldo è stato in Napoli-Pisa. Leris subisce un pestone da De Bruyne in area, ma il netto rigore per il Pisa viene tolto per un tocco di mano non punibile dell’attaccante pisano. Rocchi è stato categorico: “Il braccio in appoggio non è mai punibile, in attacco come in difesa. Var e Avar si sono fatti fuorviare da una slow-motion. Era calcio di rigore per il pestone“.
Sul penalty fischiato per il braccio di Beukema, Rocchi ha precisato: “Il braccio è già aperto, non in modo naturale, vero che c’è la deviazione ma il difendente fa se stesso più grande. In questo caso è stata presa la decisione giusta in campo“.
Rocchi ha concluso la puntata di “Open Var” ribadendo che la gestione degli episodi resta severa e improntata alla trasparenza. Ha ammesso errori ma ha chiesto rispetto: “È stata una settimana in cui potevamo fare onestamente meglio“, ha detto. “Gli arbitri lavorano con meritocrazia, chi sbaglia paga. Ma serve collaborazione di tutti, altrimenti diventa impossibile“.
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