
L’Italia di Rino Gattuso entusiasma davanti ma è un colabrodo dietro. Dieci gol fatti in due partite, ma difesa da ricostruire dopo i 12 incassati nelle ultime sei gare ufficiali. “Lassù qualcuno ci vuole bene” ha detto il commissario tecnico dopo la vittoria di Debrecen. Ma è evidente che lo stellone non basta.
Non si vedeva un’Italia così disorganizzata e disorientata dallo 0-3 con la Norvegia (Süddeutsche)
— il Napolista (@napolista) September 10, 2025
L'espressione "terrificante" di Gattuso e l'Italia "da morire" vista dalla Germania: "Sono con le spalle al muro"https://t.co/CPoXEp8NjN
Da settembre 2024, tra Nations e qualificazioni, gli azzurri hanno subìto 20 reti in 12 partite: solo contro Estonia e Moldavia Donnarumma è rimasto imbattuto. Persino Macedonia e Venezuela hanno trovato la via del gol. Una situazione improponibile contro avversari di un livello superiore a quelli affrontati sinora.
Il ct azzurro ha scelto la strada da percorrere in attacco con Kean e Retegui centravanti fissi. “Sono pericolosi, devono vedere la porta” è la convinzione di Gattuso, che non intende arretrare Moise sulla fascia. A loro si aggiunge Raspadori, arma da inserire a gara in corso.
Dieci gol in due partite sono la base, ma ora serve equilibrio: l’idea è un 4-4-2 più compatto con Cambiaso sugli esterni e difesa di reparto, non più marcature a uomo. Il ct ragiona su un sistema misto: un centrale esce in marcatura, l’altro copre. L’obiettivo è chiaro: continuare a segnare ma subire meno gol, mentre ci si prepara per i playoff.
Gattuso ha restituito un’anima agli azzurri. In Norvegia eravamo stati travolti senza reagire, mentre contro Israele la squadra ha combattuto fino all’ultimo. “Nove volte su dieci si perdono partite così sporche” confidano nello staff, ma a Debrecen l’Italia è riuscita se non altro a non gettare via anche l’ultima possibilità di giocarsi la qualificazione mondiale.
Rino ha cambiato solo due titolari tra Estonia e Israele, pochi: la prossima volta aumenterà il turnover per dare fiato a una rosa rivoluzionata rispetto a un anno fa. Gattuso, fra l’altro, è l’ottavo commissario tecnico nella storia della Nazionale con un passato nel Milan.
L’ultimo era stato Donadoni tra il 2006 e il 2008, prima di lui Sacchi, Cesare Maldini e Trapattoni. “Lassù qualcuno ci vuole bene” ha ripetuto il ct, quasi evocando il suo stellone rossonero. Il prossimo appuntamento sarà contro la Norvegia a San Siro, stadio scelto non a caso: casa di Rino, dove servirà una vittoria per dare alla Nazionale nuove prospettive, anche se quasi certamente non servirà per il primo posto nel girone.
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