
La Nazionale italiana si interroga. E Fulvio Collovati, uno dei protagonisti del trionfo dell’Italia di Enzo Bearzot al Mundial ’82, ha parlato a Fanpage.it della Nazionale di Rino Gattuso e del calcio moderno. L’ex difensore friulano, oggi stimato opinionista, ha raccontato la sua carriera tra Milan, Inter e Nazionale, spiegando le differenze tra il suo calcio e quello attuale.
Mister, provveda in tempo!! Se è ancora possibile!!
— paolorisvarmijadie prsubr bereiten (@pavelrisvarmija) September 10, 2025
Nell' intervista a Collovati le CAUSE della crisi attuale e delle due esclusioni dal Campionato mondiale!!! pic.twitter.com/27k9mGvhaI
“A me Gattuso piace. Trasmette grinta, entusiasmo e probabilmente senza queste qualità non avremmo vinto contro Israele” ha detto Collovati commentando il doppio successo azzurro. L’ex stopper azzurro ha ricordato con orgoglio la Top 11 dei Mondiali di Spagna ’82.
“Essere inserito accanto a Gentile, Scirea e Zoff è stato un onore immenso”. Poi uno sguardo alla Serie A appena iniziata: “Il Napoli è ancora favorito, Conte dovrà gestire il doppio impegno. L’Inter può essere la competitor ma deve risolvere i suoi problemi difensivi, il Milan arriverà in Champions ma difficilmente lotterà per lo scudetto”.
“Vivere un derby da entrambe le parti è un’emozione unica” ha detto Collovati parlando del derby di Milano. L’ex difensore ha raccontato anche le contestazioni dopo il suo passaggio all’Inter: “All’epoca non c’erano social e cellulari, ricevetti qualche lettera poco piacevole ma nulla di più. Fa parte del calcio”. (continua dopo la foto)

Collovati è netto sul tema più caldo: la scarsa tenuta difensiva. “Sì, assolutamente. Lo si è visto anche contro Israele. Oggi si chiede al difensore di impostare l’azione e di costruire, ma la prima cosa che ti insegnavano una volta era l’arte della difesa: postura, uno contro uno, anticipi.
“Adesso mi sembra che l’unica prerogativa sia impostare e ci si dimentica l’uomo”. Il campione del mondo cita un esempio positivo: “Potrebbe essere Buongiorno, anche se è spesso infortunato. Lui è uno molto attento a marcare l’uomo ed è bravo anche nell’impostazione”.
“Il calcio è più veloce ma non vedo più qualità” aggiunge Collovati. “Oggi si gioca spesso all’indietro coinvolgendo il portiere. Ai miei tempi Liedholm diceva che quando passi troppe volte il pallone al portiere è vergognoso. La palla va giocata in avanti”. Secondo Collovati, il calcio italiano deve ritrovare la sua scuola difensiva, senza rinunciare alle qualità tecniche ma tornando a insegnare marcatura e a ritrovare la giusta concentrazione.
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