
Jannik Sinner è ai quarti di finale di Wimbledon, ma il successo ottenuto contro Grigor Dimitrov lascia un sapore amarissimo. Una partita strana, anomala, quasi irreale: due infortuni hanno segnato il corso del match, uno per parte, costringendo il bulgaro al ritiro e lasciando preoccupazioni per il gomito del numero uno del mondo.
Sinner: "C'è un po' di preoccupazione". Paura per il gomito, che succede https://t.co/8KOMwmAnHm via @IlTempo_official
— No_nomiecognomi (@No_nomiecognomi) July 8, 2025
In una stagione fin qui straordinaria per risultati e continuità, questo passaggio del turno non somiglia affatto a una vittoria. Ed è lo stesso Jannik il primo a saperlo: dopo la sfortunata finale di Parigi, il nostro campione sta cercando di mantenere il suo livello anche sull’erba, cosa che fino a ieri era riuscito a fare.
Ma il match contro Dimitrov è andato oltre ogni logica sportiva: in vantaggio di due set, il bulgaro si è arreso a un infortunio muscolare e si è dovuto ritirare: va detto che è la quinta volta che gli capita negli ultimi cinque slam. Sinner, da parte sua, ha vissuto tutta la gara con un evidente fastidio al gomito destro a causa di una caduta nel primo game. (continua dopo la foto)

“Non mi sento per niente un vincitore. Lui è un buon amico, so quanto tenga a questo sport. Gli auguro di rientrare il prima possibile”, ha dichiarato Sinner subito dopo la sospensione del match, rivolgendosi anche al pubblico del Centrale: “Grazie per essere venuti, ma questo non è il finale che ci saremmo augurati”.
Il match si era complicato sin dall’inizio: “Dal primo game ho avuto dolore al gomito: mi dava fastidio sia nel servizio che nel dritto”. Un fastidio crescente che ha richiesto l’intervento del fisioterapista e che ora preoccupa in vista del quarto di finale contro Ben Shelton: “Devo capire come mi sveglio, domattina farò dei controlli: è la mia priorità”.
Sul piano tecnico, Sinner ha ammesso che Dimitrov stava giocando alla perfezione: “Facevo fatica a rispondere, non servivo bene e non muovevo la palla come volevo. Lui ha sfruttato bene anche il vento, serviva in modo efficace e veloce”.
Il numero uno azzurro ha anche spiegato che il fastidio al gomito gli ha effettivamente causato problemi in campo. In particolare, ha sottolineato, nell’esecuzione del servizio e del dritto. Ed è parso evidente a tutti come il colpo di Jannik fosse sempre trattenuto e viaggiasse a una velocità molto inferiore al solito. (continua dopo la foto)

Il paradosso è che lo scorso anno Sinner venne eliminato agli ottavi da Medvedev al quinto set in una giornata in cui il suo stato fisico era pessimo ed era stato a un passo dal ritiro. Si era in pieno caso Clostebol e, in seguito, Jannik ha spiegato le difficoltà di quel momento. Ora invece è stato lui a beneficiare, involontariamente, delle difficoltà di Dimitrov.
Ad attenderlo ora c’è Shelton, giustiziere di un combattivo Lorenzo Sonego: un avversario che ha impressionato per potenza e tenuta mentale. Ma prima ancora del tennis, sarà decisivo capire le condizioni fisiche dell’altoatesino. Solo un Sinner al 100% può arrivare in fondo al torneo.
A differenza di quello di Alcaraz, il cammino dell’azzurro verso la finale sarà durissimo: se supererà Shelton troverà con ogni probabilità Djokovic, parso in gran forma e deciso a tentare il tutto per tutto per raggiungere la finale. Anche se gli italiani sperano in un altro capolavoro di Cobolli con il serbo.
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