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Gli allenatori italiani che hanno vinto all’estero: storie, trofei e record

L’Italia non esporta solo grandi calciatori, ma anche – e soprattutto – grandi allenatori. La tradizione dei tecnici italiani è da sempre una delle più apprezzate e rispettate a livello internazionale, grazie a una combinazione di preparazione tattica, disciplina e capacità di lettura delle partite. Non è un caso se, in ogni angolo del mondo, club ambiziosi abbiano affidato le proprie panchine a un allenatore italiano nella speranza di fare il salto di qualità. Da Carlo Ancelotti, recordman di Champions League, a Fabio Capello, vincente in Spagna e in Russia; da Marcello Lippi, capace di portare il calcio cinese a un nuovo livello, a Roberto Mancini, trionfatore in Inghilterra e oggi protagonista in Arabia Saudita. La lista è lunga e variegata, e testimonia la versatilità e l’eccellenza del “made in Italy” applicato alla guida tecnica. In questo articolo ripercorriamo le imprese più significative degli allenatori italiani che hanno vinto fuori dai confini nazionali, scoprendo chi ha lasciato il segno, in quali campionati e con quali trofei. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

(Photo by Jose Breton/Pics Action/NurPhoto via Getty Images)

I più vincenti in assoluto: una scuola italiana che conquista il mondo

Quando si parla di allenatori italiani che hanno fatto la storia all’estero, il primo nome che viene in mente è Carlo Ancelotti, simbolo di eleganza e successo. Nessuno come lui ha saputo imporsi in così tanti campionati diversi: in Spagna con il Real Madrid ha vinto tutto, incluse due Champions League; in Inghilterra ha riportato il Chelsea al titolo; in Germania ha trionfato con il Bayern Monaco; e in Francia ha guidato il PSG alla vittoria in Ligue 1. È l’unico allenatore ad aver vinto il campionato in cinque dei cinque top campionati europei, un record che parla da sé. Accanto a lui, un altro gigante come Marcello Lippi, che oltre alla storica Champions League conquistata con la Juventus nel 1996, ha esportato la sua mentalità vincente in Cina, dove ha guidato il Guangzhou Evergrande a tre campionati e una Champions asiatica, aprendo la strada all’interesse globale verso il calcio cinese.

Fabio Capello ha lasciato il segno in Spagna con il Real Madrid, vincendo due campionati in due epoche diverse, e si è messo in gioco anche nella nazionale russa, portandola ai Mondiali 2014. Roberto Mancini, invece, è riuscito nell’impresa di riportare il Manchester City sul tetto d’Inghilterra nel 2012, aprendo un ciclo di successi, e ha poi trionfato con la nazionale saudita vincendo la Coppa d’Asia con l’Uzbekistan. Oggi è protagonista di una nuova sfida in Arabia Saudita, alla guida della nazionale locale. Impossibile – infine – non citare Sir Claudio Ranieri, l’architetto della favola più romantica del calcio moderno: la Premier League vinta con il Leicester nel 2016, impresa leggendaria che ha emozionato gli appassionati di questo sport in giro per il mondo. Ma Ranieri ha vinto anche altrove: in Spagna, con il Valencia, e in Francia, dove ha riportato il Monaco in Ligue 1.

Gli italiani campioni in Champions League all’estero

La Champions League è da sempre il palcoscenico dove si misura la grandezza degli allenatori. E anche qui, i tecnici italiani hanno saputo lasciare il segno. Su tutti spicca Carlo Ancelotti, che con il Real Madrid ha riscritto la storia: due Champions League vinte in Spagna (2014 e 2022), che si sommano alle due conquistate col Milan. Nessuno come lui ha saputo adattarsi e vincere in contesti diversi. Prima di lui, anche Giovanni Trapattoni aveva portato il tricolore in alto all’estero: alla guida del Bayern Monaco, il Trap arrivò in semifinale di Champions e conquistò comunque Bundesliga e Coppa di Lega, lasciando un’impronta chiara anche in Germania.

Marcello Lippi, dopo aver portato la Juventus sul tetto d’Europa nel 1996, si è spinto fino alla finale di Champions con il club bianconero in altre tre occasioni. All’estero, ha brillato soprattutto in Asia, ma il suo status europeo era già consolidato. Fabio Capello, invece, ha guidato il Real Madrid fino ai quarti e alle semifinali, in due parentesi dense di pressione e risultati, mostrando la sua capacità di gestire spogliatoi stellari anche fuori dall’Italia.

Tra i più recenti, Antonio Conte ha avuto un impatto significativo con il Chelsea: pur senza arrivare in fondo alla Champions, ha vinto la Premier League al primo anno e ha portato i Blues a livelli di competitività altissimi, confermando la sua fama di “costruttore di squadre”. In attesa del prossimo italiano che potrà sollevare la coppa dalle grandi orecchie fuori dai confini, la nostra tradizione di allenatori è viva e vegeta e – soprattutto – rispettata.

I tecnici italiani più iconici nei campionati esteri

La storia degli allenatori italiani all’estero è fatta anche di impatti carismatici e gestioni fuori dagli schemi. Tecnici che anche senza vincere molto, hanno saputo lasciare un’impronta indelebile. Il primo nome è quello di Antonio Conte, protagonista di un autentico capolavoro al suo primo anno al Chelsea: stagione 2016-2017, Premier League vinta con 93 punti e un 3-4-3 diventato modello per molti allenatori in Europa. Un titolo che ha subito elevato la sua figura nel gotha del calcio inglese.

Tra i tecnici italiani più influenti all’estero c’è anche Luciano Spalletti, protagonista di una parentesi fortunata in Russia con lo Zenit San Pietroburgo: due campionati russi consecutivi (2010, 2011-12), una Coppa e una Supercoppa nazionale. Spalletti ha saputo importare le sue idee di gioco anche in un contesto completamente diverso, lasciando a San Pietroburgo una squadra vincente e ben strutturata.

Infine, una menzione per Zdenek Zeman, tecnico ceco naturalizzato italiano, che ha allenato anche fuori dai confini italiani, con esperienze in Turchia (Fenerbahçe) e Svizzera (Lugano). Sebbene brevi, le sue avventure hanno confermato il suo status di allenatore visionario, sempre fedele a un’idea di calcio offensivo e libero.

(Photo by Tottenham Hotspur FC/Tottenham Hotspur FC via Getty Images)

Le nuove frontiere: dove allenano oggi gli italiani?

Il calcio italiano continua a lasciare il segno con una presenza significativa di tecnici azzurri in diversi campionati. Roberto Mancini, reduce da trionfi in Premier League e Coppa d’Asia, sta ora affrontando la sua nuova sfida in Arabia Saudita, portando la sua esperienza e il suo carisma in un mercato in forte espansione. Carlo Ancelotti, autentico monumento del calcio mondiale, affronta adesso la nuova sfida della sua carriera: riportare il Brasile sul tetto del mondo dopo quasi 25 anni. Roberto De Zerbi, uno dei giovani più talentuosi del mestiere, si è tolto dal mercato e ha fatto sapere che guiderà il Marsiglia anche la prossima stagione. Voci di mercato seguono le vicende anche di Alessandro Palladino e Thiago Motta. Dopo le esperienze con Fiorentina e Juventus, potrebbero entrambi decidere di prendersi un anno sabbatico per aggiornarsi e ripartire con fame e convinzione tra un anno.

Una scuola che non tramonta mai

La tradizione italiana nel mondo del calcio non si limita ai soli risultati sul campo, ma si fonda su una cultura tattica tra le più rispettate a livello globale. La formazione degli allenatori in Italia, con il celebre Centro Tecnico di Coverciano come epicentro, rappresenta un vero e proprio modello di eccellenza per creare tecnici preparati e capaci di adattarsi a ogni contesto internazionale. Questa scuola continua a sfornare allenatori di alto profilo che conquistano palcoscenici europei e mondiali. Guardando al futuro, l’Italia si conferma un laboratorio vivace e dinamico, pronto a offrire nuove generazioni di tecnici che sapranno portare avanti la tradizione e scrivere nuovi capitoli nella storia del calcio.

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