
È ufficialmente iniziata l’era Gattuso alla guida della Nazionale italiana. Tra emozione e determinazione, l’ex mediano azzurro ha affrontato la sua prima conferenza stampa da commissario tecnico insieme al capodelegazione Buffon e al presidente federale Gravina, fissando subito la rotta: lavoro, coraggio e senso di appartenenza.
Il presidente della FIGC ha spiegato i motivi che lo hanno portato scegliere #Gattuso come successore di #Spalletti sulla panchina della #Nazionale italiana.
— Cronache di spogliatoio (@CronacheTweet) June 19, 2025
«Ha le qualità, la determinazione, ma soprattutto il desiderio di realizzare qualcosa di grande per il nostro paese. La… pic.twitter.com/F1pTZcETXX
“Mi ha telefonato subito dopo la nomina”, ha rivelato Gattuso parlando di Marcello Lippi, il ct campione del mondo 2006: “Quello che ha creato in quello spogliatoio è il mio obiettivo. Voglio vedere i ragazzi arrivare a Coverciano col sorriso, sentirsi parte di qualcosa di grande. Spero di fare qui quello che ha fatto lui“. (continua dopo la foto)

Gattuso, come sempre schietto, non si nasconde dietro scuse: “Sento dire che manca talento, io invece penso che ci sia. Serve metterlo nelle condizioni migliori per esprimersi. Con la paura non si va da nessuna parte: dobbiamo tornare ad avere entusiasmo“. E ancora: “Stare due volte fuori dal Mondiale non è facile da digerire. Voglio riportare l’Italia lì dove merita di stare“.
Il nuovo ct sa bene che la Nazionale è diversa da un club: “La quotidianità cambia, ma il calcio è la mia vita. Prenderò treni e aerei per andare a vedere allenamenti e partite, parlare con i giocatori, senza stressare troppo i colleghi di Serie A o all’estero”. Non teme la sfida: “Quando mi hanno chiamato non ho esitato un secondo. Ho Bonucci nel mio staff, Prandelli, Perrotta, Zambrotta e Viscidi ci daranno una mano con i giovani. Siamo pronti“.
Per Gattuso, il dibattito tattico è relativo: “Il nostro campionato è diviso tra chi gioca a tre e chi a quattro dietro. Ma non è questo il punto, non è questione di numeri: dobbiamo costruire una squadra che sappia attaccare, creare occasioni, far male agli avversari. Il modulo viene dopo“. (continua dopo la foto)

Accanto a lui, Gabriele Gravina ha ribadito che la scelta di voltare pagina è stata dettata dall’urgenza di dare “una risposta concreta” dopo le criticità degli ultimi anni: “Con Spalletti c’era un rapporto splendido, ma con Rino abbiamo subito trovato la sintonia per ripartire“.
A chi ricorda i suoi alti e bassi da allenatore, Gattuso replica con orgoglio: “Con il Napoli e con il Milan ho perso la Champions per un punto. All’Hajduk molti hanno scritto che è stata una stagione disastrosa… ma bisogna guardare come lavori, come crescono le squadre. E penso di avere fatto cose buone anche io“.
Adesso la missione è una sola: far tornare l’Italia sul tetto del mondo. Con grinta, senso di appartenenza e la gioia di partecipare a un grande obiettivo che, parola di Rino, non deve mai mancare.
Leggi anche:
- Italia, ascolta Marcello Lippi: “Vi dico cosa penso della scelta di Gattuso”
- Rino Gattuso colpito da una malattia: cos’ha