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Inter, è all-in sulla Champions, ma non da oggi: cosa c’è dietro a uno scudetto “buttato via”

Inter, dietro a una stagione ondivaga e a uno scudetto che secondo molti è stato “buttato via” dalla squadra nerazzurra, senza nulla togliere ai grandi meriti del Napoli e di Conte che hanno meritato questo trionfo, c’è un “patto di ferro“. Una sorta di accordo fra giocatori a cui era rimasto il dispiacere per una finale persa di un niente contro il City, quando tutti pensavano che quella partita sarebbe stata senza storia.

https://www.msn.com/it-it/sport/calcio/inter-due-giorni-di-riposo-dopo-la-delusione-poi-il-tour-de-force-farris-vinciamo-la-champions/ar-AA1FoIeU?ocid=BingNewsSerp

A questo va aggiunto che per molti, per motivi anagrafici, si trattava dell’ultima occasione (o quasi) per provare a chiudere la carriera con il successo più importante della vita. Ecco perché si sono viste due Inter: una balbettante in campionato, l’altra che è andata oltre i suoi limiti in Coppa.

Semmai l’errore è stato di farsi tentare dalla Coppa Italia. Il derby, oltretutto perso, è costato tantissimo: l’infortunio di Dimarco, l’usura di Lautaro che si è infortunato a sua volta, lo spreco di energie per una squadra già stanca. (continua dopo la foto)

Basti pensare che nelle due partite susseguenti ai derby di Coppa, l’Inter ha perso 5 punti su 6. Che sono risultati decisivi per lo scudetto. Ora però il Mister e la squadra, smaltita la delusione, sono focalizzati sul big match (difficilissimo) contro il PSG. Tutto o niente. Non è uno slogan, è l’unico scenario possibile per l’Inter che si appresta ad affrontare la finale di Champions League all’Allianz Arena di Monaco.

Il resto – anche uno Scudetto sacrificato sull’altare dei sogni europei – diventa secondario, quasi una moneta necessaria per pagare il prezzo di una corsa straordinaria, che ha visto l’Inter eliminare due top club sulla carta superiori: Bayern e Barcellona. Partite che sono costate un dispendio di energie fisiche e nervose enorme.

I tifosi nerazzurri lo sanno bene: vincere la Champions è un traguardo che va oltre. L’Inter, se si guarda al fatturato, è al quattordicesimo posto in Europa. Il monte ingaggi è la metà rispetto ai top club continentali. Essere arrivati in finale è un risultato eccezionale, e lo sforzo è stato pagato in campionato. Nessuno, fra gli esperti e i bookmakers, dava possibilità ai ragazzi di Inzaghi di arrivare così in alto.

La finale ora rappresenta uno spartiacque. Da una parte, il cammino europeo ha portato introiti che permetteranno alla proprietà di rafforzare la rosa senza sacrificare alcun top player. La strada per il futuro sembra tracciata. Certo, il rischio è chiudere una stagione lunga, intensa, esaltante senza trofei. Una stagione da ricordare, ma non da incorniciare. Ma i nerazzurri lo avevano messo in conto.

Ora, comunque, non è tempo di pensare a ciò che è sfuggito per così poco. L’unico pensiero è al 31 maggio. La delusione per lo Scudetto, se c’è stata, è stata assorbita in fretta. Smaltita già nel lunedì post-Lazio. Nello spogliatoio non alberga più alcun rimpianto: c’è solo spazio per la missione Monaco. (continua dopo la foto)

inter-barcellona

Il test di Como è servito come preparazione dolce: nessun rischio, nessuna forzatura. Lautaro Martinez è stato gestito con la stessa cura che si riserva a un’opera d’arte: dopo il recupero miracoloso contro il Barcellona, è stato “messo in teca”. Stessa sorte per Thuram, con Pavard che tenta a sua volta il recupero per Monaco. Gli altri sono tutti pronti: Frattesi, Bastoni, Dimarco, Mkhitaryan, Acerbi.

L’unico dubbio resta Bisseck, ma tutto lascia pensare che Inzaghi arriverà a Monaco con la rosa al completo. Molti, durante l’anno, hanno definito questa Inter una “doppia squadra”. Spesso non come complimento, ma come critica sotto traccia a Simone Inzaghi. Sbagliata, perché i fatti hanno dimostrato che il mito dell’Inter con due squadre era un errore di sopravvalutazione. Ora, però, è con i suoi fedelissimi che il tecnico si giocherà il tutto per tutto.

Niente lo può distogliere dall’obiettivo. Nemmeno il pensiero di un rinnovo di contratto che verrà affrontato solo dopo il verdetto europeo, ma che sembra abbastanza scontato, nonostante le sirene arabe. Il tempo delle chiacchiere è finito. Ora c’è solo Monaco. Solo l’Allianz Arena. Solo la Champions.

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