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Nadal si schiera accanto a Sinner alla vigilia del Roland Garros: “Mi ci gioco la vita”

Alla vigilia del Roland Garros, il palcoscenico che ha reso leggendario il suo nome con 14 trionfi, Rafael Nadal rompe il silenzio e lo fa nel modo più netto possibile: in difesa di Jannik Sinner, travolto mesi fa dal caso Clostebol e poi scagionato dalle accuse di doping, ma sospeso per l’imperizia del suo fisioterapista.

In una lunga intervista concessa a L’Équipe, il fuoriclasse spagnolo ha usato parole cariche di rispetto e fiducia per Sinner, insieme all’indignazione verso chi ha messo in discussione la buona fede dell’azzurro. “Scommetterei la vita sulla sua innocenza. Ha vissuto l’inferno per un anno”, ha detto Nadal senza esitazioni.

Fra tante voci e tante polemiche, c’è chi ha scelto un silenzio rispettoso. E chi, come Nick Kyrgios, ha alimentato i sospetti sulla vicenda, accusando il sistema e Sinner stesso. Rafa, invece, si schiera con lucidità: “C’è sempre molto rumore attorno a questo genere di cose, ed è un male per tutti. Io mi fido di Jannik. Sono convinto che non abbia mai voluto barare”, ribadisce.

Ma Nadal allarga lo sguardo anche al sistema giudiziario sportivo e all’atteggiamento di chi, come il tennista australiano, “parla senza avere le informazioni necessarie. Non mi piace esprimere opinioni su cose che non conosco. Chi ha giudicato, lo ha fatto con tutti i dati in mano. E noi non li abbiamo. Giudicare senza sapere è sbagliato”.

Uno dei punti più delicati del caso riguarda le accuse di presunti favoritismi nei confronti di Sinner, in quanto numero 1 al mondo. Ma Rafa spezza un’altra lancia a suo favore: “Non credo sia stato trattato diversamente. Per vent’anni ho fatto tutti i controlli, so quanto siano severi. Se il tribunale lo ha assolto, significa che aveva tutte le prove per farlo”. E su chi insinua dubbi senza fondamento: “Questo è un modo per creare confusione. E mi sembra profondamente ingiusto”.

Nadal, che del tennis è stato uno dei campioni più amati, sceglie ancora una volta la strada dell’equilibrio, della fiducia e del rispetto. Le parole pronunciate in difesa di Sinner, dette da lui, hanno un peso enorme. E dovrebbero far fischiare le orecchie anche a chi, in Italia, ha sentenziato a sproposito su una vicenda che non conosceva,

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