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Ed è ancora Musetti! Lorenzo il Magnifico elimina anche Zverev, è semifinale a Roma

Lorenzo il Magnifico: ormai è difficile trovare aggettivi adeguati per Musetti, che da qualche mese ha liberato tutta la sua classe e la sua sapienza tennistica, li ha impastate con una volontà di ferro e decorate con una calma imperiale nei momenti che contano: qualcosa che nessuno si sarebbe aspettato i misura così potente, così all’improvviso.

Il nostro tennista, sempre più centrato e convinto, dopo avere giocato la finale a Montecarlo, dopo aver fatto grandi cose anche a Madrid, ora approda alle semifinali al Foro Italico dopo avere sconfitto Medvedev negli ottavi di finale e Sasha Zverev ai quarti: due mostri sacri a cui Lorenzo non ha lasciato nemmeno un set.

La partita con Zverev valeva moltissimo per Musetti: era a un tempo una tesi di laurea tennistica, una conferma inequivocabile della sua trasformazione, una gioia da regalare a se stesso e a un pubblico che lo ha sostenuto con il solito tifo caldissimo. Ebbene, il “Muso” se l’è giocata alla grande, senza mollare un centimetro nei momenti di difficoltà, colpendo con dritti e rovesci ficcanti e con un servizio sempre più efficace il suo avversario, fino all’inevitabile finale: 7-6, 6-4.

Eppure il primo set comincia in salita. Musetti entra contratto, con la tensione dei suoi primi quarti di finale nel torneo di casa. Zverev ne approfitta subito, aggredisce da fondo campo e si porta avanti 3-1 con un break secco. Sembra il preludio a una serata difficile.

Ma è lì che Musetti cambia pelle: affonda i colpi, mixa le traiettorie, piazza smorzate chirurgiche e mette in crisi il tedesco. Sul 4-3 arriva il controbreak, suggellato da un passante di dritto che incendia il pubblico. Ma il capolavoro di Lorenzo avviene alla fine del primo set, quando il tennista italiano annulla ben quattro set point al fortissimo avversario per poi dominarlo con un clamoroso 7-1 al tie-break.

Lì si è capito una volta per tutte che questa partita Lorenzo non l’avrebbe lasciata nemmeno se lo avessero legato a una sedia. Ci teneva troppo, per sé, per il suo team e per il pubblico. E non ha fallito.

Nel secondo set, l’equilibrio resiste fino al 4-4. Poi arriva il game perfetto: Musetti sfodera tutto il suo repertorio – passanti, rovesci in back, scambi da 16 colpi – e si prende il break che lo lancia verso la storia. Al servizio per il match, è glaciale. Chiude senza tremare e manda in estasi il Foro Italico.

Ora il pubblico di Roma sogna un epico scontro con Sinner in finale. Sarebe un epilogo stupendo e clamoroso che le decine di migliaia di spettatori che riempiono il Foro Italico in questi giorni meriterebbero: è dal 1976, anno della vittoria di Adriano Panatta, che un italiano non trionfa a Roma. Ma prima c’è l’ostacolo più alto e più difficile da affrontare: Carlos Alcaraz. Ma questo Musetti se la gioca con tutti, alla pari, e non ha più paura di nessuno.

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