Quali sono i sintomi?
Molti soggetti colpiti dal virus restano asintomatici, oppure manifestano sintomi lievi, spesso simili a quelli di una sindrome influenzale. Quando presenti, i sintomi più comuni sono:
- Febbre
- Mal di testa
- Dolori muscolari
- Nausea o vomito
- Linfonodi ingrossati
- Eruzioni cutanee (piuttosto rare)
Solo nell’1% dei casi il virus può provocare complicazioni neurologiche, tra cui:
- Encefalite
- Confusione mentale
- Rigidità del collo
- Convulsioni
- Paralisi temporanee.
Si tratta quindi di sintomi diversi da quelli di una normale influenza, e che richiedono un monitoraggio medico immediato.

Le donne incinte sono a rischio?
La trasmissione verticale, cioè da madre a feto, è teoricamente possibile, ma secondo Pregliasco si tratta di un’eventualità estremamente rara. Ad oggi non esistono prove di una correlazione tra West Nile e malformazioni congenite nel neonato. Non è un virus da temere come lo Zika, che invece ha dimostrato di avere impatti ben più gravi sullo sviluppo fetale. La raccomandazione degli esperti è non abbassare la guardia, ma nemmeno farsi prendere dal panico. L’igiene ambientale, la prevenzione dalle punture e il monitoraggio degli insetti restano le armi più efficaci per tenere sotto controllo la diffusione del West Nile.