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Vittorio Emanuele di Savoia, il patrimonio è folle: quanti soldi aveva

Vittorio Emanuele di Savoia è morto a 86 anni a Ginevra il 3 Febbraio 2024 ed è stato un membro di casa Savoia, figlio dell’ultimo re d’Italia Umberto II e di Maria José; dal 1983 è stato pretendente al trono d’Italia in disputa dal 2006 con la linea dinastica di Aimone di Savoia-Aosta; era sposato con Marina Doria, da cui ha avuto un figlio, Emanuele Filiberto.L’annuncio della sua morte è arrivato tramite comunicato divulgato dalla Real Casa di Savoia, alle 7.05 di questa mattina. Nonostante la fine della monarchia, Vittorio ha vissuto nel benessere per tutta la sua vita e ha avuto un patrimonio ingente. (Continua a leggere dopo la foto)

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Vittorio Emanuele di Savoia, tutte le curiosità sul patrimonio

Nonostante la fine della monarchia, Vittorio Emanuele di Savoia ha vissuto nel benessere per tutta la sua vita e ha avuto un patrimonio ingente. Non ci sono al momento molte informazioni sulla sua eredità. Si sa però che, nel 2006, fu scoperto che il patrimonio di Vittorio Emanuele II era pari a 1,4 milioni di franchi svizzeri, con un reddito annuale di 280.000 franchi. Si tratta quindi di circa 1,5 milioni di euro e di un reddito di quasi 300.000 euro. Il compianto Principe abitava inoltre al numero 23 della Route d’Hermance, nel comune di Vésenaz (Ginevra), in una villa di 1000 metri quadri e immersa in un gigantesco parco. Aveva però case anche a Roma, in Corsica, a Gstaad, in Portogallo. Tutto il suo patrimonio dovrebbe inoltre spettare al suo unico figlio, Emanuele Filiberto, nato dalla sua storia d’amore con Maria Doria. (Continua a leggere dopo la foto)

Qualche curiosità su di lui

Vittorio Emanuele ha vissuto in Svizzera, a Ginevra, fino al 2002, quando venne abolita la norma costituzionale che obbligava gli eredi maschi di Casa Savoia all’esilio. Nel 2002, con un comunicato emesso da Ginevra, prese ufficialmente le distanze dalle leggi razziali, per la prima volta nella storia di Casa Savoia. Sempre nel 2002 furono pubblicate dichiarazioni in cui accettava la fine della monarchia. Nello stesso anno, dopo l’abolizione dell’esilio, insieme con il figlio giurò per iscritto e senza condizioni fedeltà alla Costituzione repubblicana e al presidente della Repubblica, rinunciando in tal modo esplicitamente a qualunque pretesa dinastica sullo Stato italiano. Nel novembre 2007 ha richiesto allo Stato italiano 260 milioni di euro come risarcimento per l’esilio, oltre alla restituzione dei beni privati confiscati dallo Stato nel 1948, sulla scorta di quanto avvenuto per altri membri di famiglie reali europee costrette all’esilio. Nel Gennaio/Febbraio del 2022, ha deciso insieme alle sorelle e al figlio di chiamare in causa lo stato italiano per la restituzione dei gioielli di famiglia Savoia. Un tesoro di 6.732 brillanti e 2 mila perle, di diverse misure, montati su collier, orecchini, diademi e spille varie che fanno parte dei gioielli della Corona e sono custoditi dentro uno scrigno in un caveau della Banca d’Italia dal giugno del 1946.