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Uccide la famiglia, poi si toglie la vita: spunta una lettera che spiega i motivi

Un tragico evento ha scosso la comunità alessandrina, poiché Martino Benzi, un ingegnere locale, ha ucciso la moglie, il figlio e la suocera prima di togliersi la vita. Una lettera lasciata sul luogo del delitto ha gettato luce sui motivi di questo gesto disperato, aprendo una discussione su possibili problemi finanziari e altri fattori che potrebbero aver contribuito a questa tragedia familiare.

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Martino Benzi stermina la sua famiglia

Martino Benzi, un ingegnere di Alessandria, ha compiuto un gesto di estrema violenza uccidendo la moglie, il figlio e la suocera. La scoperta della lettera lasciata dal criminale ha indicato un possibile movente legato a problemi finanziari e a una cartella esattoriale ingente, aprendo interrogativi sull’origine di questo tragico evento e sulle possibili cause che hanno portato a questa terribile tragedia familiare. La lettera lasciata in casa diceva: “Sono disperato, non ho più speranze e la colpa è mia”. 

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I dettagli sconcertanti: la cartella esattoriale

Gli investigatori hanno rivelato che Martino Benzi avrebbe avuto un debito non onorato con l’Agenzia delle Entrate che, nel tempo, si è notevolmente incrementato, raggiungendo la cifra di 50.000 euro. Tuttavia, il fratello di Martino ha espresso perplessità su come questo debito abbia potuto spingere il fratello a un gesto così estremo. Le dichiarazioni del fratello e le indagini in corso hanno aggiunto ulteriori strati di mistero a questo tragico evento, suscitando domande e discussioni sulla complessità dei problemi che possono portare a una tale tragedia familiare. Il fratello confessa:“Mi aveva detto di aver contratto un debito con l’Agenzia delle Entrate di 30mila euro per Iva non versata. Poi aveva aggiunto che l’aveva rateizzato, ne aveva già restituiti 20mila di euro, gli mancavano da pagare gli ultimi 10mila. Non so cosa gli sia scattato”.

E ancora: “Diceva di non avere problemi economici, è vero che ad agosto mi aveva chiesto un prestito di 2mila euro, ma quando si è liberi professionisti come lo era lui, è sufficiente che due clienti ritardino il pagamento che ci si ritrova in difficoltà. Ma parliamo di una cifra modesta, solo 2mila euro. No, io non vedo alcun movente economico, nonostante quella cartella esattoriale”.