
Il trekking è una delle attività outdoor più accessibili e gratificanti, capace di coniugare movimento fisico, contatto con la natura e benessere mentale. Non sono necessari abbonamenti costosi o attrezzature sofisticate per iniziare: bastano un paio di scarpe adatte, un pizzico di spirito d’avventura e la voglia di mettersi in cammino. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Che si tratti di una passeggiata tra i boschi o di un sentiero in montagna, il trekking è uno sport adatto a tutte le età e a ogni livello di preparazione. I benefici sono numerosi e scientificamente riconosciuti. Camminare aiuta a migliorare la resistenza cardiovascolare, a tonificare i muscoli e a ridurre lo stress. Immersi nel verde, lontani dal rumore e dalla frenesia della città, mente e corpo ritrovano equilibrio. In più, il trekking può essere praticato da soli o in compagnia, favorendo sia la riflessione personale sia la socialità. Andiamo allora a scoprire tutto ciò che serve per iniziare a fare trekking: dall’equipaggiamento base ai consigli per affrontare i primi percorsi in sicurezza.
I benefici del trekking: perché iniziare
Il trekking è molto più di una semplice camminata nella natura: è un vero e proprio toccasana per il corpo e per la mente. Dal punto di vista fisico, è un’attività completa e a basso impatto, capace di migliorare la resistenza, tonificare gambe e glutei e stimolare il sistema cardiovascolare senza richiedere sforzi eccessivi. Camminare regolarmente lungo sentieri collinari o montani può contribuire a mantenere sotto controllo peso, pressione e livelli di colesterolo.
Ma i benefici non si fermano al corpo. Il trekking agisce anche sulla mente, offrendo una pausa rigenerante dallo stress quotidiano. Immersi nel verde, lontani da schermi e notifiche, si ritrova una connessione profonda con l’ambiente e con se stessi. Il silenzio dei boschi, il rumore dell’acqua, l’aria pulita: ogni elemento contribuisce a calmare la mente e migliorare l’umore. A rendere il trekking ancora più interessante è la sua accessibilità: si trattai infatti di un’attività adatta a tutti, dai principianti alle famiglie con bambini, fino agli escursionisti più esperti. Non bisogna essere atleti per cominciare, basta semplicemente il desiderio di infilarsi gli scarpini e mettersi in cammino.
L’attrezzatura essenziale per fare trekking
Affrontare un’escursione, anche breve, con l’attrezzatura giusta fa la differenza in termini di sicurezza e comfort. Non serve essere escursionisti esperti né investire cifre esorbitanti, ma alcuni elementi sono davvero indispensabili per godersi il trekking in tranquillità. Il primo, fondamentale, è un buon paio di scarponcini da trekking: comodi, impermeabili e con una suola antiscivolo, sono pensati per proteggere il piede e garantire stabilità su ogni tipo di terreno. È importante scegliere il modello in base alla durata e alla difficoltà del percorso, e ricordarsi di testarli prima su uscite brevi per evitare fastidiose vesciche. A completare l’equipaggiamento serve uno zaino tecnico leggero, capiente il giusto (20-30 litri per le gite giornaliere), con spallacci imbottiti e una cintura lombare che aiuti a distribuire il peso.
L’abbigliamento, invece, deve seguire la regola del vestirsi a strati: maglia traspirante, pile e giacca impermeabile permettono di affrontare cambiamenti climatici e sbalzi di temperatura, evitando il cotone che trattiene l’umidità. In ogni zaino non dovrebbero mai mancare una borraccia o una sacca idrica per mantenersi idratati, qualche snack energetico come frutta secca o barrette e un piccolo kit di primo soccorso con cerotti, garze e disinfettante. Anche se si percorrono sentieri segnalati, è sempre utile avere con sé una mappa cartacea, una bussola o un GPS, per non fare affidamento solo sullo smartphone, che può scaricarsi o perdere il segnale. Infine, mai dimenticare la protezione solare e un cappello: il sole in montagna è spesso più forte di quanto si pensi, anche nelle stagioni più fredde. Prepararsi bene è fondamentale per partire con più serenità e godersi l’esperienza con maggiore consapevolezza.

Scarpe e abbigliamento adatti
Nel trekking, la comodità parte dai piedi. La scelta delle scarpe è fondamentale: gli scarponi da trekking vanno selezionati in base al tipo di terreno che si intende affrontare. Per i percorsi di alta montagna, servono modelli alti, rigidi e ben strutturati, capaci di proteggere la caviglia e offrire stabilità anche su pietraie o terreni innevati. Nei boschi o su sentieri sterrati, invece, si può optare per scarponcini più leggeri, flessibili e traspiranti, che assicurano comunque una buona aderenza senza appesantire il passo.
L’abbigliamento deve seguire il principio della stratificazione: un primo strato di intimo termico aiuta a mantenere la temperatura corporea, un secondo in pile trattiene il calore, e una giacca impermeabile e antivento completa la protezione dagli agenti atmosferici. I tessuti tecnici, traspiranti e ad asciugatura rapida, sono da preferire al cotone, che assorbe il sudore e raffredda il corpo. Un dettaglio spesso sottovalutato ma fondamentale sono le calze da trekking: realizzate con materiali tecnici e senza cuciture spesse, evitano sfregamenti e vesciche, migliorando il comfort anche durante lunghe camminate. La cura nell’abbigliamento, dunque, non è solo una questione di estetica, ma una vera garanzia di sicurezza e benessere lungo il cammino.
Lo zaino perfetto per un’escursione
Scegliere lo zaino giusto è fondamentale per affrontare un’escursione in modo pratico e senza affaticarsi inutilmente. La capacità va valutata in base alla durata e alla complessità del percorso: per una gita di poche ore bastano 15-20 litri, ideali per contenere acqua, uno snack, una giacca e il kit di emergenza. Per trekking di un’intera giornata o di più giorni, saranno necessari zaini da 30-40 litri, capaci di ospitare anche cambi di abbigliamento, cibo, accessori extra e magari un sacco a pelo leggero.
L’organizzazione interna è altrettanto importante: il peso va distribuito in modo equilibrato, tenendo gli oggetti più pesanti (come borracce o attrezzatura tecnica) vicini alla schiena e centrati, per non sbilanciare il corpo durante la camminata. Negli scomparti superiori o esterni, è utile sistemare ciò che serve avere a portata di mano: occhiali da sole, crema solare, mappa, snack, guanti o berretto. I capi di ricambio e gli oggetti meno urgenti possono invece essere collocati sul fondo. Uno zaino ben organizzato non solo alleggerisce il carico, ma rende l’esperienza più fluida e confortevole.
Gli accessori indispensabili
Nel trekking, anche i dettagli fanno la differenza tra un’escursione piacevole e una faticosa. Alcuni accessori, infatti, possono migliorare sensibilmente il comfort e la sicurezza, soprattutto su percorsi più lunghi o in condizioni meteo variabili. I bastoncini da trekking, per esempio, sono ottimi alleati: aiutano a distribuire lo sforzo tra braccia e gambe, migliorano l’equilibrio in discesa e riducono lo stress su ginocchia e caviglie. Tuttavia, non sono amati da tutti: possono risultare ingombranti nei tratti più tecnici o stretti, e richiedono un po’ di pratica per essere utilizzati correttamente.
Altri accessori fondamentali, spesso sottovalutati, sono occhiali da sole, crema solare e cappello: proteggono da raggi UV intensi, che in alta quota possono essere più aggressivi anche nelle giornate nuvolose. Per le escursioni invernali o su terreni fangosi, guanti e ghette diventano indispensabili: i primi mantengono le mani calde e protette dal vento, le seconde impediscono a fango, neve o detriti di entrare nelle scarpe. Infine, una torcia frontale con batterie di riserva non dovrebbe mai mancare nello zaino, anche per le escursioni brevi. Basta un imprevisto o un rallentamento per trovarsi a camminare al buio, e avere una fonte di luce può fare la differenza. Prepararsi con attenzione significa poter affrontare il sentiero con maggiore serenità e consapevolezza.

Alimentazione e idratazione durante il trekking
Un’escursione ben riuscita passa anche dalla giusta alimentazione e idratazione. La quantità d’acqua da portare varia in base alla durata del trekking, alla stagione e all’intensità dello sforzo: per un’escursione breve possono bastare 1-1,5 litri, mentre per uscite più lunghe è consigliabile avere almeno 2-3 litri a disposizione. In questo senso, il sistema di idratazione può fare la differenza: la classica borraccia è pratica e resistente, ma il camelbak – una sacca morbida con tubo – consente di bere in movimento senza doversi fermare ogni volta. Qualunque sia la scelta, è fondamentale bere regolarmente, anche senza avere sete, per mantenere un buon livello di idratazione.
Anche il cibo gioca un ruolo chiave. Per sostenere il ritmo durante la camminata, è utile portare snack energetici come frutta secca, barrette ai cereali, cioccolato fondente o piccoli panini. Nelle escursioni di più giorni, i pasti liofilizzati rappresentano una soluzione leggera e pratica, da consumare con l’aggiunta di acqua calda. Il pranzo al sacco ideale deve essere bilanciato, facilmente digeribile e conservabile anche senza frigorifero. Infine, non bisogna trascurare l’apporto di sali minerali, fondamentali per evitare crampi e affaticamento. In estate o durante sforzi prolungati, reintegrare con bustine solubili o bevande specifiche può aiutare a mantenere alto il livello di energia e migliorare la resa fisica.
Pianificare un’escursione in sicurezza
Un’escursione ben riuscita non si improvvisa: la sicurezza inizia prima ancora di mettere piede sul sentiero. La scelta del percorso è il primo passo cruciale. Siti e app come AllTrails, Komoot e Wikiloc offrono una vasta gamma di itinerari con dettagli su difficoltà, dislivello, tempi di percorrenza e recensioni degli utenti. Utilizzarli consente di scegliere il tracciato più adatto al proprio livello di esperienza e alla durata desiderata. Una volta individuato il percorso, è fondamentale saper leggere una mappa e riconoscere la segnaletica ufficiale, come quella del CAI, che utilizza strisce bianche e rosse per indicare i sentieri. Affidarsi solo al GPS può essere rischioso in zone dove il segnale è debole: meglio avere sempre con sé una mappa cartacea e osservare attentamente punti di riferimento naturali, come corsi d’acqua o creste.
Le condizioni meteo vanno monitorate con attenzione prima della partenza. Pioggia intensa, temporali, vento forte o nebbia fitta non vanno sottovalutati: in certi casi, la scelta più saggia è rimandare. In montagna il tempo può cambiare rapidamente, e saper interpretare le previsioni è una competenza fondamentale. Altro aspetto spesso trascurato è quello delle comunicazioni: è buona norma informare qualcuno del proprio itinerario e dell’orario di rientro previsto. In caso di imprevisti, questo semplice gesto può fare la differenza. Infine, ogni escursionista dovrebbe avere con sé un kit di primo soccorso essenziale, con cerotti, disinfettante, una benda elastica, garze sterili, forbicine, pinzette e un antidolorifico leggero.
I migliori luoghi in Italia per iniziare a fare trekking
L’Italia è un paradiso per gli amanti del trekking, con paesaggi che variano dalle vette alpine alle coste mediterranee, offrendo percorsi per tutti i livelli di esperienza. Le Dolomiti, con i loro spettacolari paesaggi rocciosi, sono una meta ideale per chi inizia. Le Tre Cime di Lavaredo offrono sentieri facili e ben segnalati, con panorami mozzafiato che permettono di avvicinarsi alla montagna senza troppe difficoltà. Qui, anche i principianti possono vivere l’emozione di camminare tra le vette simbolo delle Dolomiti.
Un altro luogo perfetto per i neofiti del trekking è il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, nei monti degli Appennini. Questa vasta area protetta offre percorsi panoramici immersi nel verde, che attraversano boschi, prati e vallate, con la possibilità di avvistare animali selvatici come orsi e lupi. È un’ottima scelta per chi desidera entrare in contatto con la natura più autentica, godendo di una varietà di sentieri adatti a tutti.
Per chi cerca un trekking che unisca bellezza naturale e storia, il Sentiero degli Dei sulla Costiera Amalfitana è un must. Questo sentiero panoramico, che corre lungo le colline affacciate sul mare, è relativamente facile, ma offre viste straordinarie sulla costa, con i tipici villaggi colorati che sembrano abbarbicarsi sulle rocce. Una camminata che non solo è un piacere per gli occhi, ma permette anche di scoprire angoli suggestivi della famosa riviera.
Le Cinque Terre, con il celebre Sentiero Azzurro, sono un’altra meta adatta a tutti. Il percorso collega i cinque pittoreschi villaggi della costa ligure e, pur essendo breve e poco impegnativo, regala scorci spettacolari sul mare e sulla vegetazione che abbellisce le scogliere.
Infine, l’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa, offre percorsi facili ai suoi piedi, che permettono di esplorare paesaggi unici fatti di lave solidificate, crateri e foreste. Le escursioni nei suoi sentieri, pur essendo facilmente accessibili, consentono di vivere un’esperienza affascinante, scoprendo la potenza della natura e il fascino dei paesaggi vulcanici.
Consigli pratici per principianti
Iniziare a fare trekking è un’esperienza entusiasmante, ma richiede alcune accortezze per vivere al meglio l’avventura. Un consiglio fondamentale per i principianti è camminare con il giusto ritmo. Non bisogna mai forzare il passo, ma ascoltare sempre il proprio corpo. Il trekking è una maratona, non uno sprint, e camminare troppo velocemente o senza fare pause può portare a fatica eccessiva o infortuni. È importante fare delle soste regolari, bere acqua e, se necessario, rallentare per recuperare energia.
Rispettare la natura è altrettanto essenziale. Un comportamento responsabile è la base di ogni escursione: non lasciare rifiuti sul sentiero, evitare di danneggiare la vegetazione e non disturbare la fauna locale. Le regole del buon trekking includono il rispetto per l’ambiente, che va preservato per le generazioni future. Ogni piccolo gesto può contribuire a mantenere intatta la bellezza dei luoghi che visitiamo. Per affrontare percorsi più impegnativi in futuro, è consigliabile allenarsi gradualmente. Iniziare con escursioni brevi e poco difficili permette di sviluppare resistenza e forza. Con il tempo, si può aumentare la difficoltà dei sentieri e la durata delle camminate. Un buon allenamento include esercizi per le gambe, esercizi cardiovascolari e stretching per migliorare la flessibilità.
Infine, la scelta tra camminare in compagnia o da soli dipende dalle preferenze personali. Viaggiare in compagnia ha il vantaggio di rendere l’esperienza più sociale e sicura, soprattutto per i principianti. Un compagno può essere di supporto in caso di difficoltà o imprevisti. D’altra parte, camminare da soli può offrire un’esperienza più introspettiva, permettendo di godere appieno della natura in solitudine, ma richiede maggiore prudenza e preparazione. In entrambi i casi, l’importante è essere consapevoli dei propri limiti e pianificare in anticipo per garantire la propria sicurezza.
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