Non solo Sinner e Alcaraz; quando guardiamo i campioni di tennis, e tali sono quelli che entrano nel ranking ATP oltre ai fuoriclasse, immaginiamo un mondo dorato. Ma dietro i riflettori del tennis professionistico si nascondono spese molto alte, che variano enormemente a seconda del livello del giocatore. Dai top player come il nostro Jannik agli outsider dei Challenger, il bilancio economico è una componente che incide su ogni carriera. Come riporta u, articolo della Gazzetta dello Sport, non tutto è oro quel che luccica.
Ed eccoli qui. Jannik e Carlos a parlare amabilmente dopo la finale del Six Kings Slam, come se nulla fosse.
— Marco Beltrami (@MarcoBeltrami79) October 19, 2024
Sono scesi in campo dopo due “alieni” come Djokovic e Nadal e hanno dimostrato al mondo che il tennis è in buone mani, se tutto va bene, per diversi anni.
Questa volta a… pic.twitter.com/TXXDUYZ3no
I costi per i top player
I giocatori della top 10-15, come Sinner, affrontano costi annuali che oscillano tra 500.000 e 1 milione di euro. La spesa più alta riguarda lo staff: allenatore (fino a 5.000 euro a settimana più 1-2% dei premi vinti), fisioterapista, preparatore atletico e altri collaboratori. I trasporti, inclusi voli privati, e l’ospitalità in hotel di lusso incidono ulteriormente sul budget. Nonostante questi costi, i guadagni dei top player – tra premi (3-15 milioni di euro) e sponsor – garantiscono un bilancio ampiamente positivo.
La realtà della top 100
Per i tennisti che rientrano tra i primi 100, le spese si aggirano tra 150.000 e 250.000 euro l’anno. L’allenatore costa circa 2.000-2.500 euro a settimana, a cui si somma la percentuale sui premi, mentre il team è spesso ridotto. Con guadagni annuali che variano tra 500.000 e 2 milioni di euro, questi giocatori riescono a mantenere un margine discreto.
I sacrifici dei giocatori della top 100-250
La fascia dei top 100-250 vive una situazione ben diversa. Le spese annuali vanno da 75.000 a 120.000 euro, con la maggior parte del budget destinata all’allenatore (circa 60.000 euro), ai trasporti (30.000 euro), alle incordature (8.000 euro) e alle spese mediche e assicurative (5.000 euro). I guadagni sono spesso inferiori ai 200.000 euro, rendendo il sostegno di sponsor o federazioni essenziale per continuare a competere.
Tennis i dettagli delle spese
Incordature: fino a 30 euro per racchetta, con i top player che ne incordano fino a 8 al giorno tra allenamenti e partite.
Tasse: circa il 25-30% dei premi viene trattenuto localmente, con ulteriori imposte nel paese di residenza.
Ospitalità: garantita nei tornei, ma con standard molto variabili; nei Challenger spesso è limitata a una camera, mentre i top player integrano i benefit degli Slam per soggiornare in strutture di loro scelta.
Entrare negli Slam rappresenta un punto di svolta per molti tennisti. Un primo turno a Wimbledon o all’Australian Open vale 70.000 euro, e copre gran parte delle spese annuali per i giocatori di fascia più bassa.
Per i top player, i conti saranno quasi sempre in attivo, ma per chi compete nei Challenger il bilancio è spesso un esercizio di equilibrio tra sogni e difficoltà economiche. Il tennis, dunque, non è solo uno sport, ma anche una sfida economica per molti giocatori.
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