
Tadej Pogacar, classe 1998, è l’uomo simbolo del ciclismo contemporaneo. Vincitore di tre Tour de France (2020, 2021 e 2024), di un Giro d’Italia, del Mondiale 2024 e di numerose classiche monumento, lo sloveno è diventato un punto di riferimento assoluto nel panorama sportivo mondiale.
Tadej Pogacar si aspetta molto dai Pirenei in questa seconda settimana del Tour de France #TDF2025 https://t.co/mOGm7lzKmL pic.twitter.com/D1AJHo8apD
— SpazioCiclismo (@SpazioCiclismo) July 16, 2025
Se avesse bisogno di una nuova motivazione, forse potrebbe trovarla nel suo estratto conto: perché oggi Pogacar è anche il ciclista più pagato al mondo, con numeri da capogiro per il suo settore. Sono cifre che fanno impressione, se si pensa che i suoi colleghi spesso faticano per molto meno e che il ciclismo, per tradizione, non è uno sport “ricco” per emolumenti. (continua dopo la foto)

Da professionista dal 2019, Pogacar corre con il Team UAE Emirates, che lo ha blindato con un contratto da 8 milioni di euro all’anno. Si tratta del più alto stipendio dell’UCI World Tour, ben sopra i 5,5 milioni percepiti da Chris Froome e Primoz Roglič, gli altri due big in classifica.
A questi vanno aggiunti i guadagni da sponsor personali (circa 2 milioni di euro l’anno), oltre ai bonus gara e ai premi in denaro, come i 500.000 euro per ogni vittoria al Tour de France – premio che in realtà, come da tradizione ciclistica, viene poi suddiviso tra i membri del team.
Sommati stipendi, sponsor e premi, Pogacar incassa tra i 9 e gli 11 milioni di euro l’anno. Secondo fonti specializzate, il suo patrimonio netto si aggirerebbe attorno ai 60 milioni di dollari, anche se si tratta di stime non ufficiali. I suoi principali partner includono DMT, MET, Enervit, Jana, Plume, Look e l’ente del turismo sloveno: tutti legati a un’immagine vincente, giovane e in continua ascesa. (continua dopo la foto)

In un mondo che spesso fatica a tenere il passo degli altri sport, almeno dal punto di vista economico, Tadej Pogacar rappresenta un’eccezione assoluta: vincente, dominante, e anche straordinariamente remunerato. E con almeno un decennio di carriera ancora davanti, il suo conto in banca è destinato a scalare classifiche… come fa lui in salita.
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