
Il Gran Premio d’Olanda di Zandvoort, in programma quest’anno nel calendario di Formula 1, rappresenta una tappa significativa, non solo per il ritorno della competizione in uno scenario storico, ma anche per la celebrazione del cinquecentesimo Gran Premio di Pirelli nel mondiale. L’evento si svolge su uno dei tracciati più suggestivi e tecnici d’Europa, offrendo spunti interessanti sia dal punto di vista statistico che strategico.
Un tracciato storico tra statistiche e celebrazioni
Il circuito di Zandvoort ospita per la trentacinquesima volta una gara valida per il mondiale di Formula 1, confermandosi come uno dei luoghi iconici della disciplina. Dopo una lunga assenza terminata nel 2021, il tracciato olandese è tornato ad animare la stagione con le sue caratteristiche uniche. La prossima edizione sarà particolarmente speciale per Pirelli, che raggiunge il traguardo dei 500 Gran Premi come fornitore ufficiale di pneumatici, una presenza iniziata nel lontano 1950 a Silverstone. Per celebrare l’occasione, tutte le monoposto e le gomme presenteranno un logo celebrativo, ricollegandosi alle origini del mondiale e alle diverse fasi che hanno visto Pirelli protagonista.
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Forma, precedenti e rendimento: i numeri chiave di Zandvoort
Il circuito misura 4,259 km e si distingue per:
- 14 curve tecniche, tra cui due sopraelevate con pendenze superiori a Indianapolis (curva 3 con 19 gradi, l’ultima con 18).
- Un profilo che richiede carico aerodinamico elevato, simile a Budapest.
- Asfalto a bassa aderenza per la sabbia trasportata dal vento.
Le condizioni meteo, spesso variabili per la vicinanza al Mare del Nord, influenzano la gestione delle gomme e delle strategie. Nelle edizioni precedenti, il record di vittorie appartiene a Jim Clark con quattro successi, seguito da Jackie Stewart, Niki Lauda e Max Verstappen con tre. Il pilota olandese guida anche la classifica delle pole position, mentre Clark e Lauda sono i più presenti sul podio (sei volte ciascuno). Tra i team, la Ferrari si distingue con otto vittorie e ventisei podi; la Lotus conta sei vittorie e otto pole, mentre la McLaren ha ottenuto quattro successi, l’ultimo dei quali con Lando Norris.
Quote principali e strategie in evoluzione per il Gran Premio
Le strategie di gara a Zandvoort sono fortemente influenzate dalla scelta delle mescole. Pirelli ha optato per uno step più morbido, portando C2 come Hard, C3 come Medium e C4 come Soft. Questo cambiamento punta a incentivare strategie a due soste, grazie anche all’aumento del limite di velocità in pit-lane da 60 a 80 km/h deciso dalla FIA. Tuttavia, le simulazioni delle squadre indicano ancora la sosta unica come la più rapida, pur lasciando margine a chi vorrà tentare alternative più aggressive. Analizzando l’edizione precedente:
- La maggior parte dei piloti ha scelto una sola sosta, passando alle Hard dopo il primo stint.
- Le eccezioni sono rappresentate dai piloti Mercedes, che hanno effettuato due soste, e da alcuni come Tsunoda, Bottas e Zhou che hanno utilizzato tutte e tre le mescole.
Tra le performance più rilevanti si segnala Nico Hulkenberg, capace di completare 57 giri con le Hard, mentre Oscar Piastri ha percorso 33 giri con le Medium e Lewis Hamilton ha stabilito il primato per la Soft con 24 giri. Questi dati sottolineano la varietà di opzioni possibili e la necessità di adattare la strategia alle condizioni in tempo reale.
Tendenze statistiche e curiosità numeriche del Gran Premio
Un aspetto centrale nel weekend di Zandvoort è la gestione della “densità energetica”, ovvero la quantità di energia che gli pneumatici devono assorbire e dissipare. Il tracciato, caratterizzato da molte curve e pochi rettilinei, impone uno stress continuo sulle gomme e un accumulo di calore che rende fondamentale il bilanciamento tra performance e durata:
- A differenza di circuiti come Suzuka, Silverstone o Spa, Zandvoort presenta una densità energetica particolarmente alta.
- Il record di stint è detenuto da Hulkenberg con 57 giri sulle Hard, mentre Piastri e Hamilton hanno segnato i migliori dati di durata su Medium e Soft.
- La Ferrari resta il team più vincente nella storia del Gran Premio d’Olanda.
In conclusione, il Gran Premio d’Olanda a Zandvoort offre un mix affascinante di storia, strategie e statistiche. La scelta delle mescole più morbide e le condizioni particolari del tracciato promettono una gara ricca di spunti tecnici e dati da analizzare. Il tutto si inserisce nella cornice delle celebrazioni di Pirelli, che taglia il traguardo dei 500 Gran Premi nel mondiale di Formula 1, aggiungendo ulteriore valore a un appuntamento già atteso dagli appassionati.