
Fratelli d’Italia mantiene il primato
Fratelli d’Italia, guidato dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, si conferma primo partito nazionale, attestandosi al 31,3% delle preferenze. Il dato mostra una lieve flessione dello 0,3% rispetto alla settimana precedente. Nonostante questa diminuzione, il vantaggio sulla seconda forza resta ampio, garantendo a Fratelli d’Italia una posizione di predominio nel Centrodestra e nel sistema politico italiano.
Partito Democratico: lieve calo ma seconda forza
Il Partito Democratico, con la segretaria Elly Schlein, si ferma al 22,2%, con una perdita dello 0,1% in una settimana. Il partito mantiene la sua posizione di secondo principale schieramento, ma la distanza dal primo posto resta significativa. Il PD consolida comunque la sua base all’interno del centrosinistra, pur non mostrando segnali di espansione al momento.

Movimento 5 Stelle in crescita
Il Movimento 5 Stelle, sotto la guida di Giuseppe Conte, è l’unica forza tra le principali a registrare un incremento. Il sondaggio attribuisce al M5S il 12,7%, in aumento dello 0,2% rispetto alla rilevazione precedente. Questo dato rafforza il ruolo del movimento come terza forza politica nazionale e segnala un recupero di consenso tra gli elettori dell’opposizione.
Stabilità tra Lega e Forza Italia
Tra i partiti della maggioranza, Forza Italia si mantiene stabile al 7,9%. La Lega raggiunge lo stesso valore, grazie a una crescita dello 0,2% nell’ultima settimana. Questi risultati indicano una distribuzione più equilibrata dei consensi all’interno della coalizione di governo, con Fratelli d’Italia sempre in posizione dominante.

Alleanze e partiti minori: situazione attuale
Nell’area progressista, la lista Verdi e Sinistra (AVS) perde lo 0,1% e si attesta al 6,9%, confermandosi sopra la soglia di rilevanza del 5%. Tra i partiti centristi, Azione si posiziona al 3,3% e Italia Viva al 2,4%, entrambi al di sotto della soglia di sbarramento del 4%. +Europa è rilevata all’1,5% e Noi Moderati all’1,2%; tutte le altre liste raccolgono complessivamente il 2,7% delle intenzioni di voto. La frammentazione nella zona centrale e nelle formazioni minori permane e rende difficile il superamento delle soglie parlamentari.
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