Gli altri partiti: poche sorprese e qualche scivolone
Stabile e coerente con i dati precedenti è l’Alleanza Verdi e Sinistra, che si conferma al 6,3%, senza variazioni. Diversa la sorte per Azione di Carlo Calenda, che registra un calo quasi strutturale: perde quasi mezzo punto e scende al 3,1%. Una flessione che potrebbe rivelare un momento di difficoltà nell’identità del partito, spesso in bilico tra centrismo e critica al bipolarismo. Tra i partiti minori, Italia Viva di Matteo Renzi rimane stabile al 2,5%, così come +Europa, che si ferma all’1,8%. Anche i Noi Moderati di Maurizio Lupi mostrano una lieve flessione, scendendo all’1%.


Il centrosinistra prova a reagire, ma la strada è lunga
Il dato che emerge con più forza da questa Supermedia è che, nonostante una fase critica per il centrosinistra, il Partito Democratico sembra in grado di recuperare consensi, almeno temporaneamente. Tuttavia, il distacco da Fratelli d’Italia resta significativo e le dinamiche delle coalizioni saranno determinanti nel definire gli equilibri reali. Nel frattempo, Giorgia Meloni continua a mantenere saldamente la guida dell’elettorato italiano, forte di un blocco compatto e di una presenza istituzionale ormai consolidata. Ma l’aria potrebbe cambiare, soprattutto se la sinistra saprà trasformare l’energia referendaria, seppur dispersa, in progettualità politica. E se il centro smetterà di oscillare senza trovare un’identità definita. La prossima settimana porterà nuove rilevazioni, ma una cosa è chiara: il campo è ancora aperto, e la politica, come sempre, è un gioco di resistenza e di riposizionamenti costanti.
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