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Sinner torna numero 1, ma solo per 7 giorni: ecco perché e cosa può succedere a Torino

Jannik Sinner ha conquistato a Parigi-Bercy il quinto Master 1000 della sua carriera, senza perdere nemmeno un set, e ha confermato ancora una volta il suo status di fenomeno assoluto. Una settimana di tennis magistrale, chiusa con una vittoria limpida, che ha messo in mostra tutto il campionario del campione altoatesino nonostante un po’ di stanchezza per il tour de force degli ultimi mesi.

A 24 anni, Sinner dimostra una maturità impressionante ed è sempre più protagonista del circuito mondiale, forte di una continuità di risultati che non ha eguali. Ormai Jannik è diventato uno dei giganti del tennis non solo di questa generazione, ma per lui bisogna già scomodare la storia di questo sport.

L’azzurro ha dominato con la calma dei grandi: servizio impeccabile, colpi profondi, scelte sempre lucide nei momenti decisivi. Il successo di Parigi è la conferma di una crescita mentale, tecnica e tattica che sembra non conoscere pause. Ma se il trionfo in Francia consolida la sua leadership nel circuito, il ranking ATP, paradossalmente, gli riserverà un piccolo contraccolpo. (continua dopo la foto)

Sinner inizierà domani la sua sessantaseiesima settimana da numero uno del mondo, ma sarà un primato breve: durerà soltanto sette giorni. Nella classifica del 3 novembre, infatti, Sinner avrà 11.500 punti contro gli 11.250 di Carlos Alcaraz, ma il 10 novembre lo spagnolo tornerà in vetta.

Un ribaltone che non nasce da una sconfitta, ma da un effetto contabile dovuto al modo di assegnare i punti da parte della federazione del tennis: l’azzurro perderà i 1.500 punti delle ATP Finals di Torino 2024, vinte lo scorso anno con un percorso senza sconfitte. È una di quelle situazioni in cui il successo passato “pesa” nel presente.

Quella cavalcata trionfale, che gli fruttò il titolo e un punteggio pieno, ora sparirà dal bilancio ATP, abbassando il suo totale a 10.000 punti. Alcaraz, invece, perderà solo i 200 punti delle sue deludenti Finals di un anno fa, quando fu eliminato nel girone vincendo una sola partita. Così, dal 10 novembre, tornerà in testa con 10.050 punti, appena 50 in più rispetto al rivale.

La breve permanenza al primo posto non è certo un segnale negativo, anzi. È la conseguenza diretta di uno straordinario 2024, l’anno che ha consacrato definitivamente Sinner come dominatore del tennis mondiale insieme al suo amico-rivale.

In questo finale di stagione, dopo i trionfi Slam in Australia e a Wimbledon (primo italiano a vincere i due tornei nella storia) Jannik ha vinto il suo quinto Masters 1000, un record assoluto per un giocatore italiano, e ha raggiunto la finale al Roland Garros e agli US Open, dove solo un immenso Alcaraz lo ha fermato.

Nel complesso, Jannik ha giocato con la costanza e la solidità dei campioni seriali: nessun altro tennista, in questa stagione, ha mostrato la stessa capacità di mantenere livelli di rendimento così alti per così tanti mesi. e questo nonostante i 3 mesi di stop per il caso Clostebol. (continua dopo la foto)

La settimana da numero uno “temporaneo”, quindi, è solo una parentesi statistica. La realtà del campo racconta di un giocatore che sembra destinato a ritrovare la vetta del ranking altre volte. Sinner gioca con la stessa concentrazione glaciale in ogni torneo. È un tennista che non si accontenta, e la fame con cui ha affrontato la stagione lo conferma.

A Torino, Sinner arriverà da testa di serie numero 2, ma con la consapevolezza di poter riprendersi tutto davanti al suo pubblico. Sarà l’occasione perfetta per ribaltare di nuovo la classifica, in un palcoscenico che già un anno fa gli aveva regalato uno dei momenti più esaltanti della carriera.

Le Finals saranno la chiusura ideale di una stagione monumentale, ma anche un nuovo banco di prova per misurare la distanza reale con Alcaraz, l’unico rivale in grado di tenergli testa.

Il calcolo dei punti dice che il maiorchino avrà un vantaggio, ma la realtà del campo potrebbe rovesciare tutto. Basterebbe un’altra settimana da Sinner per cambiare di nuovo la storia (a patto che Alcaraz non vinca tutte le partite del suo girone). E a questo punto, dopo quello che ha fatto vedere a Parigi, i tifosi possono essere fiduciosi, anche se a Torino sarà durissima.

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