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Sinner, scende in campo anche il Codacons: la petizione surreale per “togliergli tutto”

La vicenda che coinvolge Jannik Sinner e la sua rinuncia alle Final Eight di Coppa Davis ha raggiunto nuove dimensioni – a dir poco surreali – con l’intervento del Codacons. L’associazione ha ufficialmente richiesto il ritiro di tutte le onorificenze e dei riconoscimenti assegnati al tennista altoatesino, a seguito della sua decisione di non partecipare alla competizione.

Peccato che, nel corso della sua carriera, Sinner abbia disputato un numero di match in Coppa Davis superiore rispetto ad altri grandi nomi del tennis internazionale, come Carlos Alcaraz. L’Italia, anche grazie al suo contributo, si è aggiudicata il trofeo per due anni consecutivi.

In altri Paesi, scelte analoghe da parte di campioni quali Roger Federer, Rafael Nadal e Alexander Zverev non hanno suscitato ridicole campagne che sembrano più che altro voler sfruttare la fama del campione per ottenere visibilità.

La petizione promossa dal Codacons mira alla revoca di premi come il Collare d’Oro al merito sportivo del CONI, la nomina di Ambasciatore della Diplomazia dello Sport e la cittadinanza onoraria di Torino. Secondo l’associazione, la decisione di Sinner rappresenterebbe uno “schiaffo all’Italia e agli appassionati di tennis”. Non solo; il Codacons se l’è presa anche con il fatto che Sinner (come tutti gli sportivi di fama) “osi” essere testimonial in alcune pubblicità.

Coppa Davis

La posizione del Codacons, e in generale tutte le prese di posizione contro l’altoatesino, non hanno alcun riscontro simile in altri Paesi. In Spagna e altrove, le rinunce alla Davis di atleti di rilievo come Nadal, Federer o Alcaraz non ha mai provocato campagne mediatiche. Il caso Sinner, invece, ha generato un dibattito particolarmente acceso in Italia.

La scelta di Sinner di non partecipare alla Coppa Davis si inserisce in una prassi comune tra i top player, che spesso selezionano con attenzione gli impegni per ragioni di salute e preparazione atletica. La programmazione della stagione sportiva è considerata fondamentale per la longevità e i risultati degli atleti di alto livello. Specie in un tennis con un calendario così fitto, così duro e competitivo come quello attuale.

L’iniziativa del Codacons solleva interrogativi sulle priorità dell’associazione, soprattutto in un contesto segnato da difficoltà economiche per molti consumatori italiani. La vicenda, bisogna dirlo, ha assunto sfumature che vanno fra il ridicolo e il surreale. E speriamo che questa bizzarra iniziativa del Codacons segni la fine di un tiro al piccione che, quello sì, non fa onore al nostro Paese.

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