Due campioni opposti
In effetti, il confronto tra Sinner e Alcaraz non è solo sportivo ma anche stilistico e caratteriale. Da una parte Jannik: capelli rossi, fisico longilineo, riservato fino alla timidezza, sobrio nei gesti e nei comportamenti. Dall’altra Carlos: estroverso, amante della vita mondana, capace di esaltare il pubblico con il suo tennis esplosivo e i completi smanicati che richiamano il suo idolo Rafa Nadal. Due mondi diversi, quasi il giorno e la notte, che inevitabilmente dividono il pubblico. Se Sinner conquista con la sua compostezza e con la serietà di un professionista che non lascia spazio alle distrazioni, Alcaraz affascina con la sua energia travolgente e la sua spontaneità.


Una simpatia dichiarata
Le parole di Anna Falchi fotografano bene questa dicotomia: l’Italia tennistica si stringe attorno al proprio campione, ma non mancano gli estimatori di Alcaraz, che al di là delle nazionalità conquista consensi per la sua vitalità. Falchi lo dice con il sorriso: per lei il tennis non è solo questione di ranking o di titoli, ma anche di simpatia e attrazione. E nel suo personalissimo “derby del cuore”, la vittoria va al ragazzo di Murcia. In fondo, nello sport come nella vita, le passioni non si scelgono con la ragione. E mentre Sinner e Alcaraz continuano a incrociare le racchette nei tornei più prestigiosi del mondo, c’è chi, come Anna Falchi, ha già deciso per chi tifare, senza esitazioni: «Io sto con Alcaraz».