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Sinner, la previsione di Simone Vagnozzi: “Dimenticate Parigi, sarà tutto diverso”

Le semifinali di Wimbledon hanno confermato quanto ormai sia profondo il dominio di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz nell’attuale circuito del tennis. Il numero uno del mondo ha regalato una prestazione sontuosa contro Novak Djokovic, eliminato in tre set con autorevolezza e senza mai correre alcun rischio, come poi ha onestamente riconosciuto anche il campione serbo.

L’iberico, invece, ha dovuto sudare un po’ di più contro Taylor Fritz, riuscendo comunque a vincere in quattro set e dimostrando ancora una volta una capacità di controllo e di ripartenza nei momenti di calo che lo rendono solido e quasi inattaccabile.

Domenica, Sinner e Alcaraz si ritroveranno in finale per il secondo Slam consecutivo, con tutto il mondo pronto ad assistere a un nuovo capitolo della loro rivalità. Sarà la quarta finale Slam consecutiva per Sinner – dopo il titolo agli Australian Open, la vittoria agli US Open 2024 e la sconfitta a Parigi proprio contro Alcaraz – e la terza finale consecutiva a Wimbledon per il murciano, che ha già battuto Djokovic nel 2023 e nel 2024. (continua dopo la foto)

L’attesa è altissima, e a confermarlo è anche Simone Vagnozzi, coach del tennista azzurro. “Sarà una finale diversa da quella di Parigi“, ha spiegato Vagnozzi ai microfoni di SuperTennis TV. “Lì si è deciso tutto su pochi punti, ma qui cambia tutto: la superficie, l’approccio, e anche la fiducia con cui arrivano entrambi”.

Il tecnico fa riferimento a un dettaglio non banale: sull’erba, ogni singolo turno di servizio può decidere le sorti di un set. E qui, proprio il servizio di Jannik o quello di Carlos potrebbero fare la differenza.

“Ci siamo preparati bene”, ha ribadito Vagnozzi. “Jannik ha avuto qualche difficoltà fisica all’inizio del torneo, soprattutto contro Dimitrov, ma dai quarti in poi il servizio è tornato solido ed è un’arma fondamentale su questa superficie”.

Alcaraz è un avversario terribile. Gli ultimi cinque precedenti sono andati tutti a favore dello spagnolo, e quello che può preoccupare, oltre a una sorta di tabù che nella testa di Sinner non deve assolutamente formarsi, è proprio che si è trattato quasi sempre di partite combattutissime e in cui Jannik ha avuto grandi possibilità di vittoria.

Sinner dopo il Roland Garros ha saputo risollevarsi, dimostrando un carattere di ferro. Ma i tre match point (più il successivo turno di servizio per chiudere la partita) sprecati a Parigi inevitabilmente un po’ peseranno nella mente dell’italiano. Specie in un match che probabilmente si deciderà sui dettagli, e che per i risultati sinora ottenuti sull’erba vede Alcaraz partire favorito. (continua dopo la foto)

Da non sottovalutare quindi l’aspetto emotivo. Lo stesso Vagnozzi sottolinea quanto questa finale valga anche in prospettiva: “Siamo consapevoli del momento e dell’importanza di questa partita, ma sappiamo anche che Jannik ha le carte per giocarsela fino in fondo“.

Domenica, dunque, l’erba di Wimbledon sarà teatro di una finale attesissima, anagraficamente la più giovane del torneo dal 2008. Ma per Sinner e Alcaraz è solo un round di una rivalità che promette di segnare un’epoca. Con una certezza in più, firmata Vagnozzi: “Sarà tutto diverso da Parigi”. E visto com’è andata a finire in Francia, potrebbe non essere una cattiva notizia.

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