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Sinner è pronto per Cincinnati: “Cosa mi porto da Wimbledon, e su Ferrara…”

Jannik Sinner atterra a Cincinnati e sembra subito sul pezzo, come d’altronde è sua abitudine. Dalle sue prime dichiarazioni emerge la determinazione di continuare a fare bene dopo lo storico trionfo sull’erba inglese, dove ha conquistato lo Slam più prestigioso. Un trofeo che nessun italiano era mai riuscito a vincere: “Mi porto dietro l’energia di Wimbledon“, ha spiegato il nostro numero uno.

Il tennista azzurro ha parlato durante il media day del Masters 1000 americano, dove si è presentato sereno, sorridente e pronto per affrontare l’ultima parte della stagione sul cemento. La sua superficie preferita, come noto, e quindi le speranze dei tifosi italiani sono che Jannik possa proseguire in questa sua annata strepitosa in cui ha già vinto due Slam e ha sfiorato il terzo. (continua dopo la foto)

“Tornare in campo e riuscire a esprimere questo livello di gioco dopo quello che era successo nello Slam precedente, a tratti ha sorpreso anche me“, ha detto Sinner, riferendosi sia alla vittoria di Wimbledon, sia soprattutto al Roland Garros e alla finale persa in maniera incredibile con Carlos Alcaraz. Una sconfitta che avrebbe steso un toro, ma dalla quale si è rialzato ancora più forte.

L’erba inglese ha ribaltato tutto: “Sono molto contento. Dopo il torneo mi sono preso un po’ di tempo per stare con la mia famiglia, i miei amici, le persone più importanti per me. Poi ho ricominciato ad allenarmi per essere pronto per la stagione americana, che è davvero importante”.QAnche per conservare il numero uno dall’assalto dell’amico rivale spagnolo.

Durante l’allenamento della mattinata, Sinner è sceso in campo con l’ormai familiare manicotto bianco al braccio destro, ma ha subito rassicurato tutti: “Il gomito sta bene. Oggi è stata la prima volta che ho messo la manica perché mi piace la sensazione, dà un po’ più di stabilità nell’impatto con la palla. L’avevo usata anche a Wimbledon e mi era piaciuta”.

“Vedremo quando farà molto caldo e umido“, ha concluso Jannik, “perché cambia un po’. Ma mi piace colpire con più purezza”. Ma chi lo conosce bene, dietro le quinte racconta che il nostro campione è molto scaramantico. E chissà che non ci sia anche quello dietro alla decisione di giocare con il “manicotto” che lo ha accompagnato fino all’apoteosi inglese. (continua dopo la foto)

Tra le domande che gli sono state poste, c’è anche quella sul nuovo format a due settimane dei Masters 1000: “Ci sono tanti tornei ormai con il tabellone a 96 giocatori. Il torneo diventa lungo. Ma non possiamo controllare tutto. Per i tifosi è bello, possono godersi due weekend di buon tennis. Se mi chiedi se preferisco un torneo di una settimana… sì, tipo Monte Carlo, lo preferisco. Però va bene così”.

Infine, inevitabile una domanda sul ritorno di Umberto Ferrara nel team: Sinner ha chiuso con poche parole e senza approfondire: “Abbiamo già detto tutto nel comunicato ufficiale, non c’è altro da aggiungere“. Una risposta secca, ma che conferma la volontà di mantenere il focus sul campo, allontanando le polemiche e il rumore di fondo. Cosa che, dopo il caso Clostebol, Jannik e il suo team hanno saputo fare benissimo.

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