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Sinner, cosa c’è dietro il disastroso primo set in semifinale

Cos’è successo

Per comprendere pienamente le ragioni di questo improvviso blackout tennistico, bisogna andare oltre il punteggio e ascoltare ciò che è avvenuto tra un game e l’altro, in particolare nel dialogo che Jannik ha avuto con il suo team. Durante un momento di pausa nel primo set, le telecamere e i microfoni hanno colto uno scambio significativo tra il campione italiano e il suo allenatore, Simone Vagnozzi. “Oggi è talmente freddo che non salta” ha detto Sinner, facendo riferimento alla temperatura atmosferica che si aggirava attorno ai 15 gradi, un clima piuttosto insolito per un match primaverile a Roma. Il riferimento era chiaramente alla palla, che – con l’aria più densa e il terreno più rigido – rimbalzava meno del solito, alterando il tempo di gioco e le condizioni ideali per il suo stile, basato su precisione e potenza. Le condizioni meteorologiche, dunque, non solo hanno raffreddato l’ambiente, ma hanno anche avuto un impatto tangibile sulla qualità del rimbalzo e sull’affidabilità dei colpi.

Vagnozzi, però, ha cercato di scuotere il suo allievo con un intervento diretto e concreto: “Lo so, però ogni tanto la devi giocare” è stata la sua risposta, a metà tra l’incoraggiamento e il richiamo. Era un invito a non cercare alibi, a trovare la forza di adattarsi anche a una giornata non ideale. Eppure, in quei minuti, Sinner sembrava troppo preoccupato dal contesto per concentrarsi sul gioco: appariva scomposto, nervoso, poco lucido, e frettoloso nelle scelte. Paul, al contrario, ha saputo mantenere sangue freddo, affrontando ogni punto con calma, riuscendo così ad approfittare delle incertezze dell’azzurro per conquistare un vantaggio tanto clamoroso quanto meritato.

Reazione da campione

Tuttavia, chi conosce Jannik Sinner sa bene che una falsa partenza non è sufficiente a mettere in discussione la sua tenacia. Dopo il pesante 6-1 subito nel primo set, il giovane campione ha dimostrato per l’ennesima volta il suo spirito combattivo e la sua capacità di ribaltare le situazioni sfavorevoli. Non appena è tornato in campo per il secondo set, il suo atteggiamento è cambiato radicalmente. Più concentrato, più aggressivo, e con una ritrovata fiducia nei suoi mezzi, Sinner ha preso in mano le redini del gioco fin dai primi scambi. Il risultato è stato eloquente: un perentorio 6-0 inflitto a Paul, che ha spostato l’inerzia del match e fatto esplodere di entusiasmo il pubblico romano.

Questo ribaltamento così netto dimostra quanto Sinner sia ormai un tennista maturo, in grado di reagire con lucidità anche dopo momenti complicati. Il gelo iniziale, sia meteorologico che mentale, è stato superato con forza di volontà, disciplina tattica e il supporto di un team che sa quando spronare e quando rassicurare. Alla fine il tennista altoatesino ha portato il match a casa e soprattutto la finale, dove affronterà Alcaraz.

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