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Chi è Simone Pafundi: l’enfant prodige del calcio italiano tra aspettative e prestiti

Pafundi

Talento precoce, visione di gioco fuori e un sinistro delizioso: Simone Pafundi è uno dei nomi più chiacchierati del calcio italiano degli ultimi anni. Nato nel 2006 a Monfalcone, cresciuto nelle giovanili dell’Udinese, è diventato il più giovane esordiente azzurro dai tempi di Rivera, debuttando con la Nazionale maggiore a soli 16 anni. Un record che ha acceso riflettori, ma anche aspettative pesanti su un ragazzo ancora in piena fase di crescita. Dopo qualche apparizione in Serie A, il suo percorso è proseguito fuori dall’Italia, con un’esperienza in prestito al Losanna, pensata per farlo maturare lontano dalle pressioni del grande palcoscenico. Pafundi resta però un mistero affascinante: Nel calcio moderno la precocità può essere un’arma a doppio taglio e il suo caso rappresenta una sfida sia per i tecnici che per i dirigenti. In questo articolo ricostruiremo la sua parabola. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

(Photo by Marcio Machado/Eurasia Sport Images/Getty Images)

Gli inizi

Simone Pafundi nasce a Monfalcone il 14 marzo 2006 da una famiglia originaria di Napoli. Cresciuto tra le vie della cittadina friulana, inizia a giocare a calcio a soli 5 anni nell’Unione Fincantieri Monfalcone, società dilettantistica impegnata nei campionati di Promozione. È qui che il pallone diventa subito una parte essenziale della sua vita. Il suo talento precoce non passa inosservato: nel 2014, a soli 8 anni, viene notato dagli scout dell’Udinese, che decidono di puntare su di lui inserendolo nel proprio settore giovanile. Un’intuizione rivelatasi vincente.

Con i bianconeri friulani Pafundi brucia le tappe, dimostrando tecnica, visione di gioco e personalità da veterano. Il vero salto lo compie nella stagione 2021-22, quando con la formazione Under 19 segna 6 reti e serve 7 assist in appena 16 partite. Trequartista di fantasia, capace di inventare e accendere la manovra offensiva, mostra una maturità fuori dal comune per la sua età. Non è un caso che su di lui si accendano i riflettori anche a livello nazionale.

L’esordio in Serie A e l’avventura elvetica

Simone Pafundi esordisce in Serie A a soli 16 anni e 2 mesi, nella partita contro la Salernitana del maggio 2022, ha progressivamente guadagnato fiducia e minuti sotto la guida di Andrea Sottil. Nella stagione 2022-2023, Pafundi ha collezionato otto presenze in massima serie, tutte da subentrato, dimostrando di poter reggere il ritmo e la fisicità del campionato italiano. Il rinnovo del contratto fino al 2026 conferma la fiducia del club nelle sue potenzialità, anche se la concorrenza in rosa e le scelte tecniche di Gabriele Cioffi lo portano a cercare maggiore spazio altrove.

Il prestito al Losanna, che inizia nel gennaio 2024, si rivela un’occasione preziosa per mettere minuti nelle gambe e fare esperienza internazionale. Qui Pafundi mostra la sua capacità di incidere, realizzando il primo gol tra i professionisti e collezionando 20 presenze in un campionato competitivo come quello svizzero. Torna a Udine nel gennaio 2025 con l’obiettivo di consolidarsi definitivamente in Serie A, con la maturità e la continuità necessarie per diventare un punto fermo del progetto bianconero.

(Photo by FIGC/FIGC via Getty Images)

Il record con la Nazionale

Simone Pafundi è uno di quei talenti che catturano l’attenzione fin dai primi passi sul campo. Il suo percorso nelle giovanili azzurre è rapido e costellato di momenti decisivi: prima l’Under-16 e l’Under-17, poi il Mondiale Under-20 in Argentina nel 2023, dove mette la firma su uno dei gol più importanti della competizione, segnando su punizione nella semifinale contro la Corea del Sud. L’Italia chiude quel torneo al secondo posto, e per Simone è la consacrazione a livello internazionale.

Nel luglio 2024 partecipa anche all’Europeo Under-19 con Bernardo Corradi in panchina, dimostrando una crescita costante. Ma è il 19 novembre 2024 la data che segna il suo vero passaggio di categoria: l’esordio da titolare con l’Under-21 contro l’Ucraina. Eppure, il momento più iconico della sua giovane carriera rimane quello del debutto in Nazionale maggiore, avvenuto il 16 novembre 2022 contro l’Albania. A 16 anni e 8 mesi, entra al 90′ al posto di Marco Verratti: un gesto simbolico, il passaggio del testimone da un veterano a una promessa. “Sto tremando”, dichiarò il padre Salvatore, travolto dall’emozione. Quel debutto segna un secolo di storia azzurra, rendendolo il più giovane a esordire con l’Italia da oltre 100 anni. Un predestinato, sì, ma con ancora tutto da scrivere.

Il futuro

Simone Pafundi rimane uno dei nomi più discussi del calciomercato italiano, non tanto per ciò che ha fatto, quanto per ciò che ancora potrebbe diventare. Dopo il ritorno dal prestito al Losanna e appena 107 minuti collezionati nella scorsa stagione di Serie A, la sua crescita sembra essersi arenata. A Udine non ci sono garanzie: con il tecnico Runjaic confermato e una squadra in ricostruzione, trovare spazio diventa complicato.

Per questo, Pafundi e il suo entourage stanno cercando un progetto che gli offra fiducia e continuità, condizioni fondamentali per un talento ancora tutto da scoprire. Le offerte dalla Serie B non mancano: Spezia, Carrarese, Venezia e soprattutto Palermo si sono fatte avanti. Proprio i rosanero, guidati da Pippo Inzaghi, sembrano i più decisi a puntare su di lui. L’Udinese chiede un prestito oneroso con diritto di riscatto a 10 milioni: un investimento importante, ma che potrebbe finalmente sbloccare il percorso di un ragazzo che il calcio italiano non può permettersi di perdere.

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