
Alla seconda sosta di campionato la Serie A vive nel segno dell’equilibrio: cinque squadre in appena tre punti, da Roma e Napoli capoliste a quota 15 fino alla coppia formata da Inter e Juventus ferma a 12, con il Milan a 13 nel mezzo. Insomma tutte le favorite della vigilia e la parziale sorpresa dei giallorossi di Gasperini hanno fatto valere il peso dei loro organici.
Sono distacchi minimi, ma a pesare – quando alla fine si guarderanno i numeri – sarà il rendimento delle rispettive difese e degli attacchi. Chi subisce di meno e chi segna di più, chi ha il centravanti più decisivo e chi invece non ha trovato la formula giusta davanti alla porta: per le difese ci sarà tempo, mentre per i bomber ci sono già indicazioni interessanti.
Il potenziale offensivo delle prime cinque, per ora, sembra molto diverso. E la domanda che ci si pone sempre in questi casi è se dipenda dai giocatori o dalle tattiche utilizzate dagli allenatori. Anche qui, ci sarà tempo per le valutazioni e per le analisi definitive. Per ora si può considerare ciò che si è visto in campo in questo inizio stagione. (continua dopo la foto)

Antonio Conte guarda tutti dall’alto nonostante un reparto offensivo con diverse novità. Rasmus Hojlund, arrivato negli ultimi giorni di mercato per sostituire Lukaku, sta trovando continuità e sembra rinato rispetto alla triste parentesi di Manchester: dopo la doppietta in Champions contro lo Sporting e il gol decisivo al Genoa, il danese è in piena ascesa.
Ma il capocannoniere del Napoli resta Kevin De Bruyne con 3 reti, anche se ancora senza gol su azione. In totale, gli azzurri hanno messo insieme 12 gol, secondi solo all’Inter in Italia. E nonostante la lunga assenza di Lukaku, quando il belga tornerà l’attacco partenopeo promette di diventare ancora più esplosivo.
Serie A, attacchi esplosivi contro difese di ferro
L’Inter non domina solo in Serie A. Con 17 gol segnati, il reparto offensivo nerazzurro è tra i migliori nei cinque top campionati europei: meglio solo Bayern (25), Real Madrid e Barcellona (19 e 22) ma con due gare in più. Lautaro Martinez e Marcus Thuram guidano con tre gol ciascuno, ma la novità è l’impatto delle seconde linee.
Pio Esposito convince e Ange-Yoan Bonny, con due reti e tre assist, ha già superato i numeri stagionali di Taremi dell’anno scorso. Chivu ha a disposizione un attacco profondo, vario e produttivo: la domanda è se basterà per riportare lo scudetto a Milano, perché la difesa sinora ha subito troppi gol.
Nella capitale, invece, Gasperini non ha ancora trovato la chiave. La Roma ha segnato solo 7 gol in 6 giornate, nono attacco del campionato, e appena uno è arrivato da un centravanti: Artem Dovbyk. L’irlandese Evan Ferguson è ancora a secco, e a segnare ci ha pensato Matias Soulé con 3 reti. Buon segnale, certo, ma per restare al vertice servirà che anche le punte si accendano: finora la Roma è ancora in costruzione davanti. (continua dopo la foto)

In casa Milan tutto funziona tranne il gol. Christian Pulisic è partito fortissimo, ma pesa il rigore fallito contro la Juventus. Santi Gimenez e Rafa Leao – uno troppo timido, l’altro già sotto accusa per i gol sbagliati a Torino – non hanno ancora inciso. Il messicano, con 451 minuti giocati e zero gol, resta un caso, mentre Leao deve ancora dimostrare di poter essere un trascinatore. Al Milan mancano solo le reti dei suoi attaccanti per puntare dritto allo scudetto.
Alla Juventus regna il paradosso: abbondanza in attacco ma poca concretezza. Jonathan David, Loic Openda, Dusan Vlahovic, Kenan Yildiz, Chico Conceição e Edon Zhegrova si alternano nei tre posti davanti, ma nessuno riesce a incidere – a parte Conceicao. I bianconeri hanno segnato 9 gol, di cui solo tre firmati da un attaccante. Il gioco di Igor Tudor non favorisce le punte: pochi palloni puliti e tanta concorrenza interna. Se la Juve vuole restare agganciata al gruppo di testa, dovrà risolvere in fretta questo nodo offensivo.
Dopo sette giornate, la Serie A non ha ancora un padrone. Ma al momento, tra le prime cinque, Inter e Napoli – almeno sul fronte offensivo – sembrano avere qualcosa in più: basterà?
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