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Roberto Mancini e il possibile ritorno in nazionale: la mamma rompe il silenzio

L’Italia del calcio si trova nel pieno di una delicata fase di transizione. Dopo l’esonero di Luciano Spalletti e il rifiuto in extremis di Claudio Ranieri, la panchina della Nazionale azzurra è al momento vacante. A un anno dai Mondiali 2026, la FIGC è chiamata a scegliere rapidamente un nuovo commissario tecnico in grado di rimettere in carreggiata un progetto in evidente crisi. Tra i nomi sul tavolo, il favorito attuale sembra essere Gennaro Gattuso, ma non è l’unico in lizza. Riemerge anche una candidatura che fa discutere: Roberto Mancini, l’ultimo allenatore capace di far sognare l’Italia con il trionfo agli Europei 2021.

La pista Gattuso: il favorito a sorpresa

Rino Gattuso, ex centrocampista campione del mondo nel 2006, sarebbe attualmente in pole per la panchina della Nazionale. Dopo esperienze altalenanti tra club italiani ed esteri, il tecnico calabrese rappresenta una scelta di forte impatto emotivo e identitario. Il suo nome è tornato con forza a Coverciano dopo i tentativi falliti di convincere altri profili, compreso Stefano Pioli, legato da un contratto oneroso all’Al Nassr. La FIGC, pressata dal poco tempo a disposizione, potrebbe dunque virare su una figura dal carisma indiscutibile, capace di compattare l’ambiente e restituire entusiasmo a una Nazionale in difficoltà.

Il nome di Mancini torna in gioco

Nella rosa dei candidati ha fatto capolino anche il nome di Roberto Mancini, ex CT azzurro dimessosi nell’agosto 2023 per assumere la guida dell’Arabia Saudita. Una scelta, quella del tecnico jesino, che allora fece discutere, aprendo una ferita tra lui e l’ambiente federale. Ma oggi qualcosa potrebbe cambiare. A rilanciare la possibilità di un suo ritorno è stata Marianna Puolo, madre dell’allenatore, intervenuta ai microfoni di “Un Giorno da Pecora” su Rai Radio1.

«Mio figlio quando va nei posti vince, non è certo l’ultimo arrivato» ha dichiarato. E ancora: «Non so quel che pensa lui, ci dovrebbero parlare. Se è andato via, ci saranno state delle ragioni. Roberto non è una testa calda, si vede che c’è qualcuno che non è stato onesto nei suoi confronti».

La condizione: “Servono delle scuse”

A chi le ha chiesto se Mancini potrebbe tornare indietro e accettare di nuovo l’incarico, la signora Puolo ha risposto senza giri di parole: «Ci vorrebbero delle scuse. In certi casi, ci vogliono». Parole che pesano come un macigno e che fanno intuire come i rapporti tra l’ex commissario tecnico e la Federazione non siano affatto distesi. Tuttavia, il tono usato lascia intravedere una possibilità, anche se subordinata a un passo formale da parte della FIGC. Il ritorno di Mancini, sebbene complesso, avrebbe un valore simbolico enorme: è stato lui a ridare credibilità alla Nazionale dopo l’esclusione dai Mondiali 2018, e con lui è arrivato il trofeo più prestigioso degli ultimi 17 anni.

Con il tempo che stringe e le qualificazioni al Mondiale 2026 da preparare, la scelta del nuovo CT è una delle più cruciali degli ultimi anni. L’Italia non può più permettersi errori di percorso, né soluzioni temporanee. Che sia Gattuso, Pioli, Mancini o un nome ancora inatteso, serve una figura autorevole, in grado di raccogliere il consenso del gruppo e della tifoseria, riportando la squadra a una dimensione competitiva.

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