Serena Mollicone: un enigma irrisolto
Un altro nome che resta inciso nella memoria di Bruzzone è quello di Serena Mollicone, la giovane di Arce morta in circostanze mai del tutto chiarite. «Spero di poter dare presto un contributo di chiarezza. A quella ragazza penso davvero molto spesso», confessa. Il caso continua a suscitare domande e contraddizioni, e Bruzzone non nasconde il desiderio di contribuire a far emergere verità rimaste nell’ombra. Diversa la posizione della criminologa sul giallo di Liliana Resinovich. In questo caso, Bruzzone invita alla prudenza: «Non sono così convinta che si tratti di omicidio». Secondo lei, il profilo psicologico della donna, caratterizzato da forti tratti di dipendenza affettiva, potrebbe spiegare scelte difficili e relazioni complicate con uomini ingombranti. E aggiunge un dettaglio tecnico non secondario: «Se si deve inscenare un suicidio, perché usare due sacchetti in testa e non uno soltanto?».

Pierina Paganelli: la difesa di Louis Dassilva
Oggi Bruzzone è impegnata in un processo destinato a far discutere: quello sull’omicidio di Pierina Paganelli, per il quale è accusato Louis Dassilva. «Riteniamo che per Louis esistano gli estremi del ragionevole dubbio, e con questa convinzione andremo a processo. Sarà un dibattimento molto tecnico e infuocato, questo lo posso anticipare», afferma. Il 15 settembre partirà il processo, e la criminologa annuncia che il suo intervento avverrà nella fase finale: «Vi assicuro che sarà una consulenza ad alto impatto, come sempre. Anche perché il processo è il mio elemento naturale, e lì divento implacabile».
Che si tratti di un talk televisivo o di un’udienza davanti ai giudici, Roberta Bruzzone si muove con la stessa determinazione. Il suo stile diretto, senza compromessi, divide l’opinione pubblica: c’è chi la considera un modello di rigore professionale e chi invece la accusa di eccessiva durezza.