Zona F: nessun limite per i comuni di montagna
La zona F riguarda i territori più freddi d’Italia, dove non sono previsti limiti né di periodo né di durata. Vi rientrano le province di Belluno, Cuneo e Trento, oltre a numerosi comuni dell’Appennino.
Tra questi: in provincia di Bologna Lizzano in Belvedere, Porretta Terme e Monghidoro, in provincia di Modena Frassinoro, Pievepelago, Fiumalbo, Riolunato e Sestola, in quella di Reggio Emilia Castelnovo ne’ Monti, Toano e Villa Minozzo, mentre in provincia di Parma figurano Borgotaro, Bedonia e Albareto. Anche in provincia di Piacenza i comuni di Zerba, Ottone e Ferriere, e nel forlivese Verghereto, possono accendere i riscaldamenti liberamente durante tutto l’inverno.

Temperature consentite e orari
La normativa fissa anche i limiti di temperatura negli edifici: i termosifoni non possono superare i 20°C, con una tolleranza di 2 gradi in più o in meno. Superare questa soglia può comportare sanzioni. Gli impianti, inoltre, possono essere accesi solo dopo le 5 del mattino e devono essere spenti entro le 23. In caso di ondate di freddo eccezionali, i Comuni possono emanare ordinanze temporanee che consentono un utilizzo più esteso. Ma per ora, con l’autunno appena iniziato, il consiglio resta quello di attendere la propria finestra di accensione: rispettare il calendario non è solo un obbligo di legge, ma anche un modo per risparmiare energia e ridurre i consumi in vista dell’inverno.