Una prima ricostuzione da parte degli inquirenti
Il modus operandi degli indagati era complesso e organizzato. Su The social post si legge che “i capi di ogni gruppo si occupavano di individuare dealer delle compagnie telefoniche compiacenti e “money mules”. Gli illeciti contestati comprendono associazione a delinquere, riciclaggio, accesso abusivo a sistemi informatici, contraffazione di documenti e frode informatica. Il sistema di frode operava attraverso tre fasi chiave. Innanzitutto, si procuravano abusivamente dati, documenti e codici di conti correnti delle vittime. Successivamente, veniva isolata la rete telefonica dell’utenza e trasferita su una nuova sim card attivata con documenti contraffatti, al fine di ottenere i codici di sicurezza dei conti. Infine, venivano effettuati bonifici dai conti correnti delle vittime a favore di conti controllati dai truffatori, con il coinvolgimento dei “money mules” nel prelievo dei fondi”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Una vera e propria organizzazione “criminale” smantellata dalla Procura di Napoli, che ha individuato le vittime in tutta Italia, con danni economici significativi. Stando a quanto riportato da The social post, quattro persone sarebbero state arrestate in flagranza per reati quali falso documentale, frode informatica e porto abusivo di armi. Ora la Procura di Napoli si appresta a formulare le richieste di rinvio a giudizio nei confronti degli indagati.