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Nuova allerta alimentare nei supermercati: l’avviso del ministero. Ecco su cosa

Vongole ritirate dai supermercati

Recentemente, le autorità sanitarie italiane hanno emesso avvisi di richiamo per alcuni lotti di vongole veraci e vongole cuore, a causa della presenza di biotossine algali oltre i limiti di legge. I prodotti interessati sono stati confezionati dall’azienda CPA Cooperativa Pescatori Arborea nello stabilimento di Arborea, in provincia di Oristano. I lotti coinvolti includono numeri specifici e date di confezionamento tra il 23 e il 29 maggio 2025. Le biotossine rilevate appartengono alla categoria delle lipofiliche, responsabili della sindrome diarroica da molluschi bivalvi (DSP), e includono sostanze come l’acido okadaico. I consumatori sono stati invitati a non consumare i prodotti interessati e a restituirli al punto vendita per il rimborso.

La pericolosità delle biotossine

Le biotossine algali rappresentano una delle principali minacce per la sicurezza dei molluschi bivalvi. Queste sostanze tossiche sono prodotte da alcune specie di alghe microscopiche che, in particolari condizioni ambientali, possono proliferare rapidamente, dando origine a fenomeni noti come “fioriture algali”. Durante queste fioriture, le biotossine possono accumularsi nei tessuti dei molluschi filtratori, rendendoli pericolosi per il consumo umano. Tra le biotossine più comuni vi sono quelle responsabili della sindrome diarroica da molluschi bivalvi (DSP), della sindrome paralitica (PSP) e della sindrome amnesica (ASP). È importante sottolineare che queste tossine sono termostabili, ovvero non vengono eliminate dalla cottura, e possono causare sintomi gastrointestinali, neurologici o, in casi estremi, effetti più gravi.

Oltre alla presenza di biotossine, è stata segnalata anche la contaminazione di alcuni lotti di vongole surgelate con sostanze chimiche industriali, come l’acido perfluoroottanoico (PFOA), appartenente alla famiglia dei PFAS. Questi composti sono noti per la loro persistenza nell’ambiente e la capacità di accumularsi negli organismi viventi, con potenziali effetti nocivi sulla salute umana. Il Ministero della Salute ha quindi disposto il richiamo di tali prodotti, raccomandando ai consumatori di evitarne il consumo e di restituirli ai punti vendita. Questi episodi evidenziano l’importanza di un monitoraggio costante e rigoroso della qualità dei prodotti ittici, al fine di garantire la sicurezza alimentare e tutelare la salute pubblica.

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