
Non c’è stata partita a New York. Jannik Sinner ha travolto Lorenzo Musetti con un netto 3-0 ai quarti degli Us Open, confermando ancora una volta la sua superiorità sul cemento americano. Per Musetti è arrivata una sconfitta che pesa, non tanto per il risultato, quanto per la sensazione di impotenza provata di fronte al numero uno del mondo.
Erano due anni che non giocavano uno contro l'altro. Lorenzo è rimasto impressionato da quanto è cresciuto il tennis di Jannik in questo periodo 😯#USOpen #EurosportTennis #Sinner #Musetti pic.twitter.com/cpSit5dfCG
— Eurosport IT (@Eurosport_IT) September 4, 2025
“Ho provato una sensazione negativa, Jannik è un tipo di giocatore opprimente“, ha ammesso il tennista toscano al termine dell’incontro, sintetizzando in poche parole la frustrazione di un match mai veramente in discussione.
Musetti ha riconosciuto senza giri di parole il valore dell’avversario: “Jannik era di un altro livello oggi. Contro di lui bisogna saper cogliere le poche occasioni che ti concede, ma io non ci sono riuscito“.
L’azzurro ha spiegato di aver subito costantemente la pressione dell’altoatesino: “Difficilmente ho affrontato un giocatore capace di mettermi così tanto sotto negli scambi. Era sempre lui a condurre il gioco, e questo mi ha portato a provare una sensazione negativa in campo”. (continua dopo la foto)

Un’ammissione di resa ma anche un riconoscimento della prestazione di Sinner: “È stato impressionante, era superiore e lo ha dimostrato. Jannik non ti consente di trovare la quadra per dargli almeno un po’ di fastidio”.
Alla domanda su come si possa battere Sinner in questo momento, Musetti ha provato a tracciare un’ipotesi: “Forse l’unica cosa da fare è servire bene e giocarsi le proprie chance nello scambio. Lui ti porta ad alzare l’asticella e a uscire fuori giri”. Poi un accenno ad Alcaraz: “In condizioni ottimali è forse l’unico in grado di metterlo davvero in difficoltà“.
Il carrarese ha sottolineato anche un dettaglio legato all’ambiente: “Nel primo set ho avuto molta fretta, non sentivo il rumore della pallina perché c’era confusione e non riuscivo a percepire nemmeno la voce del mio box. Sono situazioni nuove, bisogna abituarsi“. Subito, però, la puntualizzazione: “Non è una scusa per l’esito della partita. Sinner ha meritato e gli auguro di difendere il titolo“.
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