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Mistero ai Mondiali di Nuoto, italiano squalificato e poi riammesso: “Una cosa mai vista”

Un colpo di scena da thriller olimpico. Nicolò Martinenghi, fresco oro nei 100 rana a Parigi, si qualifica per la finale mondiale con un solido 58″62, ma sparisce all’improvviso dall’ordine d’arrivo: squalificato. Il panico si diffonde nel clan azzurro, ma la spiegazione è tanto paradossale quanto incredibile.

È servita tutta la freddezza di Matteo Giunta (allenatore di Martinenghi) e del direttore tecnico Cesare Butini per evitare la beffa. I due si fiondano in sala Var – sì, esiste anche nel nuoto – e vengono accolti dal direttore di gara Mike Hanger, che ammette l’errore: “Pensavamo ci fosse stato un colpo di gambe a delfino all’arrivo, ci siamo sbagliati“.

La squalifica, infatti, nasce da un errore di corsia: i giudici avevano effettivamente notato un’irregolarità, ma hanno confuso l’atleta, attribuendola proprio a Martinenghi. Il Var ha poi confermato che non c’era alcuna infrazione da parte dell’azzurro, che è stato riammesso in finale.

Martinenghi, visibilmente provato, non si nasconde: “Mi sono comportato male quando ho ricevuto la notizia. Mi dispiace, non avrei dovuto reagire così. Mi scuso. Ma credo che anche i giudici si scuseranno con me. Sbagliare è umano, l’importante è ammetterlo”. Giunta, dal canto suo, è senza parole: “Mai vista una cosa del genere“.

Intanto in gara davanti a tutti c’è il cinese Qin con un poderoso 58″24, ma l’Italia non si presenta in finale con un solo atleta. Anche Ludovico Viberti, classe 2002, si è preso la scena con un tempo sotto i 59 secondi e un piazzamento da podio potenziale. Con qualche aggiustamento tecnico – soprattutto sull’uscita dalla virata – può puntare in alto già da oggi.

Intanto Thomas Ceccon continua il suo Mondiale da protagonista assoluto. Oggi lo attende un doppio impegno: semifinale dei 100 dorso e la finale dei 50 farfalla, dove si è qualificato col sesto tempo.

“Ho gestito, ma posso togliere tre decimi“, ha detto con la solita fiducia. E poi c’è Carlos D’Ambrosio, al debutto individuale nei 200 stile libero. È giovane, ha solo 18 anni, ma il talento è evidente. Dopo il doppio sforzo in staffetta (con tanto di medaglia d’argento), oggi per lui sarà un vero esame di maturità.

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