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Milan, da problema a risorsa: per Allegri l’equilibrio passa dal centrocampo

Da problema a risorsa. Il centrocampo del Milan, che nella passata stagione era stato il reparto più fragile e discusso, è oggi il cuore pulsante del progetto tecnico di Massimiliano Allegri. Una rivoluzione profonda, frutto del lavoro di Igli Tare, che ha ridisegnato la squadra partendo proprio dalla mediana.

Rispetto alla scorsa annata, restano soltanto Loftus-Cheek e Fofana, due profili apprezzati dall’allenatore livornese e subito centrali nel nuovo corso, come dimostrano le scelte nelle prime gare contro Cremonese e Lecce. Attorno a loro, però, è cambiato tutto. Sono partiti Reijnders, Musah e Bondo, mentre sono arrivati quattro volti nuovi: Modric, Ricci, Jashari e Rabiot, colpo last minute dal Marsiglia.

Un investimento complessivo da circa 70 milioni che conferma quanto il club abbia individuato proprio nella mediana il punto debole da trasformare in punto di forza. Non un dettaglio: il Milan di Fonseca e di Conceiçao era mancato proprio in equilibrio, pagando l’assenza di idee chiare in mezzo al campo.

Molto passerà dalle geometrie di Luka Modric, regista chiamato a illuminare il gioco rossonero e a guidare i compagni più giovani. Ma altrettanto importante sarà la gestione di Allegri, che oggi può contare su alternative di qualità. In un calcio fatto anche di cambi strategici, avere più opzioni a disposizione rappresenta un vantaggio enorme.

Il tecnico sembra aver deciso di puntare sul 3-5-2 come base, con la possibilità di virare sul 3-4-1-2 in corso d’opera. Un assetto che valorizza la densità in mezzo al campo e consente di sfruttare al meglio le caratteristiche degli uomini a disposizione.

Il nuovo Milan, insomma, parte dal centro per tornare a essere competitivo. Da anello debole, la mediana rossonera si candida a diventare la chiave del progetto Allegri.

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