
Milan, finalmente! L’attesa è finita: Igli Tare ha firmato. Sarà lui il nuovo direttore sportivo del Milan, con un contratto di tre anni che segna l’inizio di una nuova fase nella gestione sportiva del club rossonero. Dopo settimane di colloqui e riflessioni, l’ex dirigente della Lazio prende il posto rimasto vacante dalla fine dell’era Maldini-Massara e dal successivo addio di D’Ottavio.
🔥#MILAN–#TARE: TUTTO FATTO
— calciomercato.it (@calciomercatoit) May 23, 2025
Tutto fatto per l'arrivo come nuovo direttore sportivo dell'ex #Lazio. Una volta espletate tutte le formalità burocratiche arriverà anche l'ufficialità e poi, di conseguenza, la presentazione pic.twitter.com/L47i26bfll
L’intesa è stata raggiunta, il contratto è stato sottoscritto. Mancano soltanto alcuni dettagli burocratici, probabilmente legati a specifiche clausole contrattuali, prima dell’annuncio ufficiale, atteso all’inizio della prossima settimana. Ma ormai la sostanza non cambia: Tare è già operativo, pronto ad affrontare una delle fasi più delicate della storia rossonera.
La mole di lavoro che attende il nuovo ds è significativa. In cima alla lista: la scelta del nuovo allenatore, tema ancora aperto e decisivo per costruire il progetto tecnico del Milan 2025-26. Poi ci saranno i rinnovi contrattuali da gestire, alcuni piuttosto delicati, e un mercato in entrata che dovrà fare i conti con l’assenza dei proventi Uefa, vista la mancata qualificazione in Champions League.
Non meno importante sarà il mercato in uscita: le cessioni dovranno essere mirate e redditizie, per finanziare i nuovi innesti e garantire margini di manovra. Sarà quindi fondamentale la sinergia con Geoffrey Moncada, con cui Tare condivide una visione tecnica e relazionale, che continuerà a occuparsi dello scouting.
Il Milan ha messo gli occhi su Tare già a febbraio. Diversi gli incontri avvenuti in questi mesi, anche con figure chiave della dirigenza come Cardinale, Ibrahimović e Furlani. A un certo punto la candidatura dell’albanese sembrava in secondo piano, superata da profili come Paratici o D’Amico. Ma alla fine, le difficoltà sorte per altri profili e la conoscenza del calcio italiano hanno fatto la differenza.
La base d’intesa con Furlani c’era da tempo. Quando le piste alternative si sono raffreddate, il Milan ha deciso di puntare con convinzione su un dirigente che conosce bene il campionato, che ha una rete consolidata di contatti e che, soprattutto, può garantire una gestione tecnica solida e sostenibile.
Il progetto che Tare si troverà a guidare ha una prospettiva triennale. L’obiettivo è chiaro: rilanciare il Milan attraverso acquisti intelligenti, operazioni ambiziose ma sostenibili, e una guida tecnica che restituisca identità e competitività alla squadra.
Le valutazioni finali sulle operazioni di mercato spetteranno al Ceo Giorgio Furlani, ma Tare avrà un margine d’azione ampio fin da subito. Lunedì dovrebbe essere il giorno delle ultime formalità, poi comincerà ufficialmente la sua nuova avventura. La missione è complessa, ma anche affascinante: riportare il Milan dove merita di stare.
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