Michele Misseri ha scontato la pena per occultamento di cadavere e adesso è tornato in libertà. Sua figlia Sabrina e sua moglie Cosima, invece, sono ancora in carcere per l’omicidio di Sarah Scazzi. Lo zio della giovane ha rilasciato un’intervista a La Stampa e la sua confessione è da brividi. (Continua…)
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L’omicidio di Sarah Scazzi
Il delitto di Avetrana è un caso di omicidio avvenuto il 26 agosto 2010 in provincia di Taranto. La vicenda ebbe grande rilievo mediatico in Italia. Il 21 febbraio 2017 la Corte suprema di cassazione ha definitivamente riconosciuto colpevoli per l’omicidio della giovane Sarah Scazzi Sabrina Misseri e Cosima Serrano. Figlia e madre sono state condannate all’ergastolo per concorso in omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. La sentenza ha confermato la condanna già inflitta in primo grado e in appello dalla Corte d’assise di Taranto. Michele Misseri, padre di Sabrina e marito di Cosima, è stato invece condannato alla pena di 8 anni di reclusione per soppressione di cadavere e inquinamento delle prove. (Continua…)
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Michele Misseri esce dal carcere
Lo zio di Sarah Scazzi ha scontato la sua pena per soppressione di cadavere e inquinamento delle prove e finalmente può tornare in libertà. Durante la detenzione in carcere, Misseri ha conseguito la terza media, fatto del volontariato alla Caritas e un corso di falegnameria dove ha preso il massimo dei voti. Di recente ha rilasciato una lunga intervista a La Stampa, nella quale si è lasciato andare ad una confessione veramente da brividi. (Continua…)
La confessione
In un’intervista rilasciata a La Stampa, Michele Misseri ha dichiarato: “Vorrei tanto parlare con Concetta (la madre di Sarah ndr) ma non credo che vorrà. Io le ho scritto tante lettere ma invece di rispondermi ho visto la mia lettera in una trasmissione. Poi un mio amico le ha scritto e lei gli ha detto che io non sono credibile. Ma spero ancora che qualcuno invece mi creda, che ci sia qualcuno che abbia almeno un dubbio su come siano andate veramente le cose. Sono io il colpevole e devo stare in carcere“. A distanza di anni, dunque, non cambia la linea di Michele Misseri, che continua ad accusarsi il reato di omicidio della nipote.