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Matteo Bassetti, l’allarme da brividi: “Rischio catastofe sanitaria”

Matteo Bassetti vacanza

L’infettivologo Matteo Bassetti ha sollevato gravi preoccupazioni riguardo a una possibile “catastrofe sanitaria” imminente, avvertendo sulle crescenti sfide globali che coinvolgono una serie di malattie infettive. Attraverso una serie di pubblicazioni sui social media, ha delineato scenari inquietanti e ha richiamato l’attenzione sulle questioni critiche che richiedono azioni immediate.

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L’allarme di Matteo Bassetti

Nella sua recente dichiarazione sul profilo Facebook, il direttore di Malattie infettive presso l’ospedale San Martino di Genova ha sottolineato l’imminente pericolo di una possibile catastrofe sanitaria con impatti globali. L’aumento dei conflitti internazionali e l’instabilità geopolitica, secondo Bassetti, potrebbero contribuire a un’ampia diffusione di diverse malattie infettive, compreso il COVID-19, le infezioni respiratorie, le diarree infettive, il colera e il morbillo. Ha anche evidenziato come le persone più vulnerabili, come bambini e anziani, siano particolarmente a rischio in questa situazione critica. “Mentre il conflitto Israele-Hamas continua e continuerà – scrive -, si profila una vera catastrofe sanitaria dai riflessi globali. Crescerà a dismisura il numero di casi di infezioni respiratorie, Covid, diarree infettive, colera, morbillo”.  E ancora: “le persone più deboli e più fragili sono e saranno più a rischio: bambini e anziani in primis. C’è il serio rischio sanitario di tornare indietro di molti anni”. 

Secondo Bassetti, il rischio di un grave arretramento nella lotta alle malattie infettive è reale e richiede azioni immediate e incisive da parte delle autorità sanitarie e dei decisori politici.

Il richiamo all’attenzione sul virus Dengue e la necessità di misure preventive

Oltre alle preoccupazioni legate al COVID-19 e ad altre malattie, Matteo Bassetti ha anche evidenziato la crescente minaccia del virus Dengue, sottolineando come il caldo prolungato stia contribuendo alla proliferazione delle zanzare e alla diffusione della malattia in Italia. “Il lento ma continuo aumento dei casi di infezione da virus Dengue è certamente climatica, nel senso che questo caldo, che è continuato ad ottobre con picchi da record, contribuisce a mantenere le zanzare nelle nostre case”.

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Ha esortato il pubblico a prendere precauzioni adeguate, come l’uso di insetticidi e misure di protezione, e ha sottolineato l’importanza di sensibilizzare i medici riguardo alla necessità di monitorare gli anticorpi del virus Dengue non solo nei viaggiatori provenienti da regioni tropicali, ma anche tra coloro che risiedono in Italia. “La zanzara tigre sopravvive più a lungo e la Dengue sta diventando un problema italiano. Non credo che questo serbatoio non si esaurirà così facilmente, poiché questi quasi 50 casi autoctoni ci dicono che la Dengue oggi si sta riproducendo nelle zanzare che vivono in Italia. Cosa che non avevamo mai visto in passato, soprattutto perché non c’è più solo l’area di Lodi ma altre zone. Quindi il virus sta ‘lavorando’ in luoghi differenti”.