Marco Rossini era un volto noto della finanza locale
Marco Rossini non era solo un appassionato di ciclismo, ma anche un volto noto nel mondo dell’economia e della consulenza. Titolare della Rossini Advisory, società attiva nel settore finanziario, il 52enne aveva avuto un passato professionale piuttosto movimentato. Era stato infatti coinvolto nel clamoroso crac della Velo di Altivole, azienda per la quale aveva ricoperto il ruolo di amministratore delegato. Quel fallimento, risalente a oltre dieci anni fa, come scrive oggi “Today”, aveva fatto scalpore anche per i risvolti giudiziari.

Comunità scossa per la morte di Marco Rossini
Rossini fu coinvolto nel procedimento giudiziario e, nel 2013, finì in manette. Optando per il rito abbreviato, fu condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione per frode fiscale, bancarotta fraudolenta e truffa. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbe stato costretto a firmare 16 assegni postdatati per un valore complessivo di 1 milione e 500 mila euro, oltre ad acquistare un macchinario inesistente per 600 mila euro, in un’operazione truffaldina legata a un contratto di leasing fittizio. La sua società, la Cmr Industry di Maserada, finì presto in bancarotta. Negli anni successivi, Rossini aveva provato a rimettersi in piedi con la sua nuova attività di consulenza.
La sua morte improvvisa, avvenuta in un contesto simbolico come quello del Giro d’Italia, ha suscitato profonda commozione tra chi lo conosceva. Appassionato, sportivo, uomo dalle mille risorse, Marco Rossini era molto conosciuto nella zona tra Montebelluna e l’Alta Marca. Il Giro, partito quella mattina da Fiume Veneto, aveva già toccato località come Zoppola, Pordenone, Porcia, Fontanafredda e Sacile, per poi dirigersi verso l’arrivo ad Asiago, attraversando i tornanti del Monte Grappa. Ma per Rossini, quella che doveva essere una domenica di emozioni ciclistiche si è trasformata nell’ultima pedalata della sua vita. Un tragico destino che lascia attoniti.