Documentazione e perizie confermano l’errore
Durante il processo sono stati valutati numerosi documenti clinici, ascoltati testimoni e commissionate due perizie medico-legali. La ricostruzione giudiziaria ha stabilito in modo inequivocabile il nesso causale tra l’assistenza sanitaria inadeguata e la grave patologia neurologica sviluppata dal giovane.

Danno permanente e aspettativa di vita ridotta
Attualmente, il ragazzo presenta una tetraparesi spastica associata a stato vegetativo, una condizione irreversibile che, secondo i consulenti tecnici, poteva essere evitata con un trattamento corretto dell’epilessia e dell’encefalite. Gli esperti stimano oggi per lui una aspettativa di vita tra i 35 e i 40 anni, mentre senza l’errore medico la prognosi sarebbe stata molto più favorevole.
Questo caso riaccende i riflettori sulla responsabilità medica e sull’importanza di una corretta diagnosi e di comunicazioni trasparenti alle famiglie. La sentenza del Tribunale di Firenze rappresenta un riferimento significativo per la tutela dei pazienti e dei loro diritti, ma resta il dramma di una vita irrimediabilmente compromessa.
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