
La Juventus riflette e, come spesso accade a Torino, lo fa in silenzio. Sul tavolo della dirigenza bianconera c’è un nome che scalda l’ambiente: quello di Luciano Spalletti. Nessun contatto diretto, ma la società ha avviato un sondaggio indiretto per capire se l’ex commissario tecnico della Nazionale, oggi tornato alla vita tranquilla nella sua tenuta in Toscana, possa essere tentato dall’idea di guidare la Vecchia Signora.
Juventus, Tudor in bilico: la sfida con la Lazio sarà decisiva. Gelo con Comolli e quattro nomi già sul tavolo #Juventus https://t.co/qd1neIQT9q
— StileJuventus (@StileJuventus) October 21, 2025
Al momento Igor Tudor resta al suo posto. La Juventus gli rinnova la fiducia, ma la sensazione è che i rapporti con Comolli siano ormai logori. Il tecnico croato è legato da un contratto fino al 2027, con opzione per un altro anno, e un ingaggio importante per lui e per il suo staff. Licenziarlo ora significherebbe continuare a pagarlo per quasi due stagioni, una prospettiva che, sommata ai 5 milioni netti a stagione ancora dovuti a Thiago Motta, pesa come un macigno sui conti del club. (continua dopo la foto)

I prossimi impegni saranno decisivi. Una sconfitta a Madrid in Champions e un passo falso contro la Lazio a Roma aprirebbero scenari pericolosi. La Juventus rischierebbe di trovarsi in difficoltà in Champions e lontana dai vertici in campionato. In quel caso, l’esonero diventerebbe un’ipotesi concreta, anche se – secondo Tuttosport – la società aspetterebbe comunque il derby con il Torino dell’8 novembre per una valutazione definitiva.
Il nome di Spalletti circola con forza. Alla Juventus piace il suo carisma, la competenza tattica e quella mentalità vincente che aveva riportato il Napoli al tricolore dopo oltre trent’anni. Nonostante il suo addio burrascoso alla Nazionale, il tecnico toscano resta una figura di grande prestigio e sarebbe una scelta capace di ridare identità a un club che da anni vive di transizioni.
L’ostacolo principale resta l’ingaggio. Impossibile pensare a cifre vicine a quelle percepite in azzurro, ma un accordo sui sei milioni lordi più bonus, come ai tempi del Napoli, appare plausibile solo se la Juve riuscirà a liberarsi del peso economico di Motta e Tudor. Spalletti, dal canto suo, sta riflettendo: soffre la lontananza dai campi e, se arrivasse una chiamata da Torino, la valuterebbe con attenzione. (continua dopo la foto)

Nel caso in cui la pista Spalletti dovesse sfumare, l’alternativa è già pronta: Raffaele Palladino. Dopo l’esperienza alla Fiorentina è libero, ha un profilo più economico e un passato da giocatore bianconero. Le sue idee moderne e la personalità calma ma decisa lo rendono una soluzione che piace a parte della dirigenza, soprattutto a chi sogna un progetto a lungo termine, sostenibile e coerente.
Dopo l’ultimo scudetto targato Sarri, la Juventus ha cambiato filosofia più volte: dal giovane inesperto al tecnico pragmatico, passando per lo sperimentatore e il “professore” emergente. Ma in cinque anni, sono arrivate solo due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana. Troppo poco per un club che si è costruito sulla continuità e sulla vittoria.
È per questo che la figura di Spalletti può mettere d’accordo tutti: un allenatore che conosce il campionato, sa gestire le pressioni e non teme la panchina più esigente d’Italia. Per ora, resta solo un’idea. Ma è un’idea che, a Torino, si fa sempre più concreta.
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