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Roma, Claudio Ranieri è una furia: “Spiegatemi voi, è incredibile” (VIDEO)

Claudio Ranieri è sempre stato un gentiluomo del calcio. Un tecnico capace di tenere i toni bassi anche nei momenti più tesi, simbolo di una vecchia scuola dove il rispetto viene prima di qualsiasi altra cosa. Ma ieri qualcosa si è incrinato. Dopo la sfida tra la sua Roma e l’Atalanta, l’uomo pacato ha lasciato il posto a un allenatore furioso, scosso, deluso.

Tutto ruota intorno a un episodio: il rigore concesso su Koné e poi revocato dall’arbitro Sozza su intervento del VAR. Un episodio che ha fatto esplodere Ranieri come raramente accade. “Come si fa a toglierlo?”, ha tuonato davanti ai microfoni, “Pasalic tocca il ginocchio, lo vedono tutti!”. Poi lo strappo: abbandona l’intervista, lasciando la tv con un secco “Vi ringrazio e buonasera”.

Una reazione dura, che tradisce una frustrazione più profonda. Non si tratta solo di un rigore. Si tratta del senso delle regole, della fiducia negli strumenti, di quella coerenza che Ranieri, da uomo che le regole le rispetta, considera sacra.

In conferenza stampa, il tecnico non si placa. “Ci hanno detto che se il rigore viene assegnato per un contatto alla parte bassa del corpo, il VAR non può intervenire a meno che non sia un errore evidente. Ma qui si è visto un contatto!”. Ranieri non giudica se fosse rigore o no: contesta la procedura, la mancanza di uniformità, la confusione normativa.

E non risparmia nessuno: “Sozza? Non mi ha dato spiegazioni, non ero degno. E Marelli in tv dice che non c’è contatto? Ma come fa a negarlo?”. La rabbia diventa amara ironia, e si fa sistema: “O chi ha richiamato l’arbitro ha sbagliato, oppure hanno cambiato le regole”.

In fondo, la polemica di Ranieri non è solo la protesta su un episodio. È una battaglia per la credibilità del sistema arbitrale, per l’integrità delle competizioni, per un calcio che non sia ostaggio dell’ambiguità. Ecco perché colpisce così tanto: perché a parlare non è un allenatore qualunque, ma uno dei volti più limpidi del nostro sport.

Eppure c’è stata una gara. Una sfida combattuta, in cui la Roma ha tenuto testa a un’Atalanta perfetta, “orgoglio del calcio italiano”, come l’ha definita Ranieri stesso. Partita viva, occasioni da entrambe le parti, ma più pericolosa l’Atalanta. La Roma esce sconfitta, e ora è a -1 da Juve e Lazio nella corsa Champions.

Ma la vera notizia non è il punteggio. La notizia è la furia di un uomo che non urla mai. E quando lo fa, c’è sempre un buon motivo.

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