
In casa Juventus l’attacco torna a far discutere, questa volta in positivo. Dopo un’estate segnata da voci di mercato e incertezze sul reparto offensivo, i gol di Dusan Vlahovic e di Jonathan David hanno ridato entusiasmo all’ambiente bianconero. Entrambi sono reduci da ottime prestazioni con le rispettive nazionali e hanno mostrato una condizione crescente che spinge a riflettere su nuove soluzioni tattiche.
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— LineaJuve24 (@LineaJuve24) September 8, 2025
Il centrocampista sta recuperando dall’infortunio accusato nell’amichevole in famiglia contro la Next Gen e ci sono alte probabilità che possa tornare tra i convocati di Tudor. #Juventus pic.twitter.com/gFhUuDAYsT
A colpire è soprattutto Vlahovic, andato a segno in tutte e tre le gare ufficiali disputate in stagione. L’attaccante serbo, al centro delle trattative estive, ha risposto sul campo con voglia di riscatto: “Non sono ancora al top, ma se segno ogni gara va bene così! L’importante è che Juve e Serbia vincano sempre”. Una dichiarazione che sintetizza bene lo spirito ritrovato di un calciatore che, con Tudor, sembra aver ripreso fiducia.
David, dal canto suo, ha dimostrato di essere pronto a incidere. Arrivato con grandi aspettative dal Lille, il canadese ha confermato le sue qualità di finalizzatore e la possibilità di diventare un punto fermo nell’attacco bianconero.
Non è un caso che si cominci a parlare della convivenza in campo dei due bomber. Tudor, uomo pragmatico, sa di avere a disposizione un’arma in più e non esclude l’idea di schierare David e Vlahovic insieme, anche se non subito. Lo stesso canadese ha aperto a questa prospettiva: “Penso che potremmo giocare insieme, ma spetta all’allenatore decidere”.
Juventus, l’ipotesi delle due punte
L’ipotesi intriga tifosi e addetti ai lavori, che immaginano una Juventus a due punte con Kenan Yildiz alle loro spalle. Resta comunque difficile vedere questo nuovo schema nell’immediato, soprattutto considerando gli investimenti fatti per Conceiçao e Zhegrova, chiamati a recitare un ruolo importante nella stagione.
Per Tudor, dunque, la sfida è trovare il giusto equilibrio. Da una parte la possibilità di sfruttare al massimo la vena realizzativa dei suoi centravanti, dall’altra la necessità di non sbilanciare un progetto tecnico ancora in costruzione.
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