x

x

Vai al contenuto

Juventus, le mosse di Tudor che hanno ribaltato il derby d’Italia: “Partita pazzesca”

Un derby d’Italia da ricordare per la Juventus e per Igor Tudor, che esce da una partita tirata e ricca di colpi di scena con tre punti, tanta gioia e molti spunti di riflessione. In una gara vibrante, finita 4-3, il tecnico croato ha disegnato una Juve camaleontica, capace di cambiare volto nella ripresa.

Prima i cambi di Cristian Chivu al 64’, con Bonny e Zielinski, che hanno confezionato il momentaneo 2-2 per l’Inter (assist per Calhanoglu, poi Dimarco per il 3-2 di Thuram). Poi le mosse di Tudor: al 73’ entrano Openda, Cabal e Adzic, il più giovane in campo e l’uomo che deciderà tutto.

Cinque minuti più tardi il croato lancia anche David e Joao Mario. Cambia volto all’attacco ma non rinuncia a Yildiz, spostato sulla sinistra per dare spazio al nuovo acquisto di fascia destra. Rientra Cabal dopo 315 giorni, mentre al fianco del numero 10 Tudor affida la trequarti a Adzic. La scelta paga: a 19 anni e 124 giorni, il montenegrino diventa il più giovane straniero a segnare con la Juve contro l’Inter nella storia della Serie A. (continua dopo la foto)

Il tecnico bianconero a fine gara non nasconde la sua soddisfazione: “È stata una partita pazzesca, strana, con tanti gol. Alla fine c’è tanta felicità per una vittoria contro un grande avversario con un valore enorme. Era la terza giornata, ne mancano altre 35”.

Su Adzic Tudor aggiunge: “È un ragazzo su cui stiamo lavorando perché pensiamo sia un giocatore forte. Ha qualità enormi, è tutta la settimana che sta bene, c’era l’idea di buttarlo dentro. Ha un tiro che è raro”.

Poi l’analisi tecnica: “Non abbiamo fatto la gara dal punto di vista del gioco e del pressing che potevamo fare. La vittoria è arrivata non so se meritatamente, forse il pareggio era il risultato più giusto ma questo è il calcio”. Una lucidità che conferma come Tudor tenga sempre alta la tensione anche dopo un successo importante.

Spazio anche alla posizione di Yildiz: “Era un rombo in mezzo, un’idea di pressare più alti ma non l’abbiamo fatta bene. Non abbiamo pressato in maniera giusta e ci abbassavamo in fretta. È un giocatore forte e deve stare vicino alla porta. Bisogna adattarsi per tre attaccanti centrali e c’è da fare un lavoro, pensare cosa è meglio per la squadra e sfruttare la rosa al massimo”.

In conferenza stampa Tudor ha ribadito: “Si poteva fare meglio. Volevo un pressing più alto e che tenessimo di più palla. Avevamo giocatori con vari problemi fisici. Dal punto di vista fisico non si sta bene nella prima partita dopo la pausa delle nazionali. Volevamo questa vittoria. Scudetto? Per me non cambia nulla. In Italia tanti parlano di calcio ed è bello anche per questo. Io ho sempre la stessa opinione”. (continua dopo la foto)

Al di là di Adzic, anche gli altri subentrati hanno lasciato il segno. Tudor ha parlato di Cabal come di un giocatore ritrovato: “È un ragazzo eccezionale, siamo contenti che sia tornato dopo un anno. Dà energia, positività e qualità e spero che ci darà una mano da ora in poi”. Un rientro che vale come un nuovo acquisto e offre un’alternativa preziosa sulla fascia.

Poi Openda, lanciato al posto di Vlahovic, e Jonathan David, entrato in tandem per l’ultima fase del derby. Due punte nuove insieme in un attacco che può diventare sempre più camaleontico. Tudor ha già visto segnali incoraggianti nei movimenti del belga, mentre David ha avuto una palla pericolosa davanti a Sommer, ma è stato fermato per fuorigioco.

La Champions League, tra pochi giorni, sarà il nuovo banco di prova per capire quanto i nuovi possano incidere. Per ora, la Juve vola a punteggio pieno e Tudor può dirsi soddisfatto di un gruppo che pur non avendo giocato granché bene ha mostrato grande carattere e può contare su una rosa molto ricca soprattutto in attacco.

Leggi anche: