
Da Montecarlo, dove vive e si allena in queste settimane, Jannik Sinner ha iniziato la risalita. Il numero uno del mondo, fermo da tre mesi, andrà ora alla ricerca del ritmo partita per mostrare al mondo che lo stop di tre mesi non gli ha tolto nulla. O almeno così sperano i suoi tifosi e gli appassionati di tennis.
LA GRANDE ATTESA ⌛🥕
— We Are Tennis Italia (@WeAreTennisITA) April 15, 2025
Da domenica scorsa, Jannik Sinner è un po' più libero. Non ancora di giocare tornei Atp, ma almeno di allenarsi dove e con chi vuole. Un primo passo verso la libertà totale, che andrà a coincidere con gli Internazionali BNL d'Italia. Dal 9 febbraio, di… pic.twitter.com/zhphJGxvXp
Il ritorno è fissato: Internazionali d’Italia, Roma, 7 maggio. Tre mesi dopo la squalifica concordata con la Wada per il caso Clostebol, Sinner calcherà la terra rossa di casa. Un evento con un grande valore simbolico, visto che proprio a Roma Jannik vinse il suo primo match in un Master 1000. Però, nonostante l’entusiasmo e la voglia di rivederlo con la racchetta in mano in un torneo ufficiale, è impossibile non porsi qualche domanda.
La grande incognita, infatti, non è tanto la motivazione – che a Sinner non è mai mancata – ma il ritmo partita e la continuità agonistica. “Qualsiasi allenamento non vale un match competitivo“, ricordano dal suo staff. Sinner ha potuto riprendere ad allenarsi pubblicamente solo da pochi giorni con sparring professionisti, dopo settimane di limitazioni imposte dalla sanzione.

Nota positiva, nonostante il lungo stop Carlos Alcaraz e Alexander Zverev non hanno approfittato dell’assenza del leader del ranking Atp: Jannik è ancora in vetta alla classifica e ci resterà almeno fino a Roma. Il rischio maggiore, a oggi, è di trovare un Alcaraz in gran forma, oltretutto sulla terra battuta, la superficie preferita dallo spagnolo e la più ostica per l’italiano.
Dietro le quinte, il lavoro del preparatore atletico Marco Panichi è stato certosino. Panichi ha curato corpo e mente di Sinner con maniacale dedizione. “Stamina, aspetto neurovegetativo: ha un fisico da decatleta”, ha raccontato. “Quello che vedrete, fisicamente sarà un Sinner diverso“.
Il periodo lontano dai tornei è stato sfruttato per variare gli stimoli, anche fuori dal tennis: golf, musei, riflessioni. “L’abbiamo spinto a usare nuovi metodi, ha sempre risposto alla grande”. Secondo Panichi, “a Roma tornerà con un’enorme motivazione e un’importante freschezza”. Sarà sufficiente?
La forza di Sinner non è solo nel braccio. È nel carattere, nella gestione, nella capacità di stare in cima senza clamori. La sospensione è stata gestita con una maturità fuori dal comune. Non una parola fuori posto, nessun vittimismo. “È sembrato rilassato e carico“, dicono i pochi che lo hanno incrociato in questo periodo. Il re del tennis maschile ha attraversato la tempesta e ne è uscito, forse, ancora più forte. O almeno è quello che speriamo tutti.

Ora si riparte. Roma lo aspetta con curiosità, entusiasmo e un pizzico di apprensione. Con la voglia di vederlo ancora dominare e la curiosità di capire se il suo tennis sarà immediatamente efficace. Le settimane che mancano agli Internazionali saranno fondamentali per affinare la forma.
Ma non sarà semplice: ci sono sensazioni da ritrovare, il gusto della battaglia, il ritmo serrato di una partita ufficiale. Questa parte Sinner potrà gestirla solamente quando si troverà di nuovo in campo, e nonostante la sua capacità di gestire le emozioni siamo certi che un brivido gli correrà nella schiena nel momento di giocare il primo quindici.
Chi conosce bene Jannik sa che dietro al suo sguardo tranquillo si cela un agonista feroce. Se riuscirà a ritrovare subito il ritmo, non solo potrà confermare il numero uno del ranking: potrà alzare l’asticella verso Roland Garros e Wimbledon, gli Slam che ancora mancano il suo palmares: fra pochi giorni, il campo ci darà le risposte che cerchiamo.
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