
La delusione è cocente, la polemica inevitabile. L’Italia femminile saluta gli Europei a un passo dalla finale, dopo una prestazione straordinaria contro l’Inghilterra, rovinata però da una direzione arbitrale fortemente contestata. La Federazione inglese sorride, ma sull’esito della semifinale pesa come un macigno il rigore generosamente concesso alle inglesi nel finale di secondo tempo supplementare.
Italia femminile, rabbia per il rigore alle inglesi al 119’. Soncin: «A noi l’avrebbero dato?» https://t.co/u3B5dkoUSr
— Mirko Mugnani (@m_mugnani) July 23, 2025
Ora l’Italia delle ragazze deve digerire una serata amarissima. Il ct Andrea Soncin ha tenuto i toni bassi nel post-partita in diretta tv, ma nella conferenza stampa non ha nascosto l’amarezza per le scelte della direzione arbitrale della croata Ivana Martincic: “Faccio io una domanda: a parti invertite, l’avrebbe dato lo stesso? No, non lo avrebbe mai dato“.
L’episodio incriminato è il contatto al 117’ tra Severini e Mead: la trattenuta è reciproca e anche leggera, ma l’arbitra indica il dischetto tra lo sconcerto generale. Dalle immagini, come confermato dallo stesso ct, non emerge una chiara responsabilità dell’azzurra.
La prestazione di Martincic, 39 anni, arbitra internazionale dal 2014 e protagonista anche in Champions League, è finita sotto accusa. Il match è stato costellato da errori, non solo in occasione del rigore ma sin dai primi minuti. (continua dopo la foto)

Al 9’ Bronze viene graziata per un intervento duro su Bonansea: sarebbe stato giallo netto. Poi ammonizioni poco convincenti: Giuliani per perdita di tempo al 76’, Soncin per proteste, Linari all’88’, Cambiaghi e Morgan al 92’ dopo un alterco, e Mead al 120’.
Ma è al 117’ che si consuma la beffa: rigore inesistente per una leggera trattenuta reciproca, Var muto, Kelly trasforma sulla ribattuta dopo il primo miracolo di Giuliani. Il gol manda le inglesi in finale e l’Italia a casa con un carico di rabbia e di rimpianti.
“Si tenevano entrambe“, ha insistito Soncin, facendo eco al malumore generale per una decisione che ha cambiato la partita. Ma il ct non dimentica il percorso: “Dicevano che non saremmo usciti dal girone, poi che la Norvegia ci avrebbe eliminati. Invece siamo arrivati a un passo dalla finale. Abbiamo riacceso una passione”.
L’Italia esce a testa altissima, anche se il fischietto croato ha cancellato il sogno di una storica finale. Ora serve ripartire da tutto ciò che di buono si è visto e da questo gruppo, con la consapevolezza di valere più di quanto il risultato di Ginevra dica.
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