
Nemmeno Novak Djokovic, il più spietato “distruttore di favole” del tennis moderno, è riuscito a fermarlo. Valentin Vacherot, numero 204 del mondo, ha compiuto un’impresa destinata a entrare nella storia: è in finale al Masters 1000 di Shanghai, dopo aver battuto il serbo con un netto 6-3 6-4 in un’ora e 42 minuti.
😳 Altra sorpresa a Shanghai
— SuperTennis TV (@SuperTennisTv) October 11, 2025
Sarà finale impronosticabile nel Masters cinese: Rinderknech 🆚 Vacherot, un affare di famiglia pic.twitter.com/gbbOq9agMB
Un risultato che sfida la logica e riscrive le statistiche: mai nessun giocatore con un ranking così basso aveva raggiunto la finale di un torneo di questa categoria. Djokovic, apparso subito in affanno, non è mai riuscito a trovare il ritmo partita. A 38 anni, l’ex numero uno del mondo ha mostrato chiari segnali di difficoltà fisica già dal primo set, proprio come nel match contro Zizou Bergs, battuto due giorni prima.
Ma stavolta il copione è stato diverso: Vacherot non ha tremato. Sul 5-4 del secondo set è andato a servire per il match, ha annullato un break point che avrebbe potuto riaprire l’incontro e ha chiuso da veterano, finendo quasi incredulo di fronte alla propria impresa.
Il pubblico cinese ha assistito a un evento rarissimo, una combinazione di coraggio, incoscienza e assenza di pressione che ha permesso al tennista monegasco di superare limiti impensabili. E mentre Djokovic regalava il break decisivo con tre doppi falli consecutivi, Vacherot scriveva una pagina indimenticabile della sua storia tennistica. (continua dopo la foto)

Con questa vittoria, il 26enne di Monaco supera il primato di Andrei Pavel, che nel 2003 aveva raggiunto la finale di Bercy da numero 191. Persino il trionfo di Borna Coric a Cincinnati nel 2022 da numero 152 appare meno sorprendente, considerando che il croato aveva un curriculum importante ed era stato fermato solo dagli infortuni.
Le condizioni estreme di Shanghai, con caldo e umidità opprimenti, hanno probabilmente favorito l’impresa di Vacherot, ma il merito resta tutto suo: per arrivare a una finale così, bisogna saper giocare ed essere capaci di battere alcuni dei protagonisti del circuito come, prima di Djokovic, Bublik e Rune.
Djokovic, invece, deve rimandare ancora il sogno del titolo numero 101 in carriera. Vacherot è ora atteso in finale dall’altro francese Arthur Rinderknech, che è anche suo cugino e rappresenta l’altra grande sorpresa del torneo. Nell’altra semifinale, infatti, è uscito vittorioso in tre set su Daniil Medvedev. Sarà la conclusione perfetta di una delle più clamorose storie sportive dell’anno.
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